Partnership AmEx-Crif nell'open banking
di Flavio Padovan
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25 Novembre 2020
L’accordo punta a ottimizzare i processi decisionali e offrire ai clienti finali una customer experience innovativa e completamente digitale
Una nuova partnership per cogliere i vantaggi dell'open banking. American Express ha annunciato un accordo con Crif per accelerare la trasformazione digitale dei clienti consumer e business, attraverso il miglioramento della user experience online per la richiesta e l’attivazione di una carta di credito.
La partnership si inserisce in un approccio evoluto all’open banking in grado di cogliere tutte le opportunità offerte dalla PSD2. La direttiva sui pagamenti si conferma uno strumento decisivo per permettere agli attori finanziari di condividere informazioni, dietro consenso esplicito, al fine di offrire servizi su misura per i propri clienti finali, sia consumer che business, agevolando anche l’inclusione finanziaria di coloro che non presentano una storia creditizia.
American Express ha deciso di affidarsi a Crif per usufruire dei suoi servizi per l’accesso, la categorizzazione e l’aggregazione dei dati di pagamento e di credit bureau integrati in Crif Digital Next, la piattaforma aperta e collaborativa che consente di accelerare la trasformazione digitale attraverso una gamma di contenuti, servizi digitali e a valore aggiunto, e un layer di dati e analytics unici sul mercato.
A questo si affianca l’apporto di un team altamente specializzato, in grado di contattare direttamente il cliente per supportarlo nell’accesso al servizio e nella raccolta del consenso.
Grazie a queste soluzioni, American Express – spiega una nota - è in grado di migliorare l’esperienza dei propri clienti e imprese, raggiungendo un target sempre più ampio di clientela a cui proporre un’offerta diversificata di prodotti e servizi, completamente aderente alle loro esigenze e in linea con lo spirito d’innovazione e di trasformazione digitale che da sempre ricerca nei suoi partner.
“L’accordo con Crif, un partner storico di American Express – commenta
Giovanni Speranza, VP, Head of Acquisition and Insurance Business di American Express - si inserisce in un percorso di innovazione mirata a migliorare la user experience dei clienti e renderla completamente digitale. Un obiettivo che ci vede impegnati da sempre e che ci consente di semplificare e velocizzare i processi che coinvolgono gli utenti, in particolare quelli di onboarding che sono ancora legati a controlli statici e formali, e si basano ancora troppo poco su quelli di natura tecnologica previsti anche dalle più recenti direttive e regolamentazioni sui pagamenti”. Inoltre, continua Speranza, la partnership consente di raggiungere nuovi clienti con offerte mirate e che rispondono ai bisogni della clientela.
“Scegliere Crif - spiega Carolina Gianardi, General Manager Global Commercial Services di American Express - per noi ha significato essenzialmente sposare un approccio all’open banking di respiro internazionale che ci consente di applicare un processo sostenibile e completamente digitale, anche con i clienti business e corporate. Il nostro approccio mette da sempre al centro i clienti e avere una soluzione che, attraverso un unico touchpoint, ci consente di raccogliere le informazioni necessarie ad offrire loro soluzioni personalizzate, è fondamentale. Ci aiuta anche ad ottimizzare i processi decisionali interni e proporre prodotti e servizi innovativi che rispondano alle esigenze dei clienti B2B che sono sempre in continuo cambiamento”.
“Siamo molto soddisfatti di aver stretto questa partnership con un player
primario nel campo dei pagamenti digitali come American Express. Siamo convinti - sottolinea
Elisabetta Pancaldi (nella foto a sinistra),
Senior Director di Crif - che le soluzioni integrate messe a disposizione dalla nostra piattaforma di open banking e dal nostro team di professionisti Crif BPO sapranno garantire un valore aggiunto ad American Express e ai suoi clienti, grazie alle loro caratteristiche di innovazione in ambito digitale e di customer experience". L’open banking abilitato da PSD2, continua Pancaldi, "può essere un trigger per lo sviluppo di una nuova relazione con i clienti, in un contesto in cui i paradigmi del credito vengono ridisegnati e in cui si impone con forza il profilo del prosumer, cioè producer + consumer, più digitale e aperto a modalità di interazione innovative. Per i player finanziari è fondamentale, quindi, promuovere servizi e modelli di business sostenibili che incontrino le nuove esigenze, in una logica di «experience banking»” .