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19 Marzo 2024 / 09:35
 
Minibond, nel 2022 record di emissioni

 
Credito

Minibond, nel 2022 record di emissioni

di Flavio Padovan - 8 Marzo 2023
Hanno raccolto 1,65 miliardi di euro le 254 le imprese italiane che lo scorso anno si sono rivolte al mercato emettendo minibond. Nel report dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano la fotografia di un settore che accelera il suo sviluppo ed è sempre più attento ai temi ESG
È stato un anno record il 2022 per l’industria dei minibond in Italia. Nonostante il contesto macroeconomico complesso e le tensioni geopolitiche, 254 imprese italiane non finanziarie hanno raccolto capitale utilizzando questo strumento di finanziamento complementare al credito bancario, arrivando complessivamente a 1,65 miliardi di euro. Ben 190 le “matricole” che hanno fatto salire a 1.016 il numero totale di società emittenti dal 2013, di cui il 65,3% Pmi, a dimostrazione di come i minibond rispondano a un’esigenza del nostro tessuto industriale. Le emissioni totali, alla data del 31 dicembre 2022, sono 1.461 per un valore nominale di 8,61 miliardi di euro, di cui 3,56 miliardi relativo alle sole piccole e medie imprese. Il 2022 ha contribuito con 1,65 miliardi di euro da 268 emissioni (l’anno prima erano state 221), un quarto delle quali di importo inferiore a 2 milioni di euro, 988 milioni dalle sole Pmi.
Queste le principali evidenze che emergono dal nono report dell’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano. Per Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio, i numeri record ottenuti lo scorso anno sono stati ottenuti grazie anche alle diverse iniziative di basket bond lanciate, tra gli altri, da Cassa Depositi e Prestiti, in cooperazione con alcune banche. Progetti che sono riusciti a ottenere la garanzia di istituzioni europee, nazionali e regionali, contribuendo da una parte a ridurre il costo del capitale per le imprese, dall’altra a sostenere l’offerta di capitale di investitori che solitamente considerano poco ‘appealing’ prestare denaro alle PMI.
“Un secondo fattore – continua Giudici - va cercato nella crescente attenzione del mondo della finanza verso la sostenibilità: nel 2022 c’è stato un balzo nell’emissione di minibond green e sustainability-linked. Questi titoli piacciono agli investitori e danno visibilità alle imprese, permettendo loro di ottenere crediti spendibili rispetto al loro scoring ESG: nell’ultimo anno il 18,5% della raccolta è associato a queste tipologie specifiche di minibond”. Praticamente inesistenti fino al 2018, si legge nel report, nel 2022 ne sono stati collocati 60, di cui 29 green minibond e 31 sustainability-linked minibond, per un controvalore di 304,95 milioni di euro.
“Infine - conclude Giudici - si può pensare che l’incremento dei tassi di interesse sul mercato abbia convinto alcune imprese a diversificare le fonti di finanziamento, mettendo il ‘fieno in cascina’ e preparandosi a possibili restrizioni future nella disponibilità di credito o a variazioni nel suo costo. A riprova di questa ipotesi si registra un aumento della dimensione media dei collocamenti rispetto al biennio precedente e il ritorno sul mercato delle Mid-Cap. Nel 2023 pensiamo che questi temi continueranno ad essere trainanti e auspichiamo che il mondo del risparmio gestito e degli investitori istituzionali italiani possa sempre più interessarsi al tema del private debt verso le PMI, oggi occupato da una nicchia di operatori specializzati”.
 
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