Export, crescono le complessità per imprese e banche
di Flavio Padovan
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20 Novembre 2017
Sono oltre 35 mila i soggetti nelle black list internazionali. Dal Forum Awos 2017 la richiesta di una maggiore collaborazione pubblico-privato per far crescere nelle imprese e nelle banche la cultura della trade compliance
Una bussola per le imprese italiane nel processo di internazionalizzazione, per far crescere la conoscenza dei meccanismi di trade compliance ed export controls e orientare chi punta sui mercati esteri tra sanzioni, black list e normative in continuo cambiamento. È questo Awos, acronimo di "A World Of Sanction", associazione a cui partecipano aziende, istituti finanziari, istituzioni pubbliche del ministero dello sviluppo economico, del commercio e industria, degli affari esteri, ma anche dell'Unione Europea, per dialogare sui temi di attualità del mondo delle sanzioni internazionali e dell'export, mettendo fattori comune le reciproche competenze e dando vita a una piattaforma scientifica che monitora costantemente una situazione in continua evoluzione
Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma il forum annuale dell'associazione, che per l'edizione 2017 ha scelto il tema: "Sanzioni economiche e finanziarie: competere in un mondo complesso".
"Il futuro dei mercati internazionali sarà sempre più caratterizzato da fattori di rischio indipendenti dal mercato, a causa di un processo di deterioramento del sistema geopolitico internazionale che procede da almeno un decennio e non dà segni di miglioramento. La fase storica dell'internazionalizzazione post muro di Berlino 1989 2008 si è di fatto conclusa, lasciato il posto ad un mondo integrato ma conflittuale, estremamente complesso e dalla elevata volatilità", ha dichiarato nel suo intervento Paolo Quercia, direttore del Comitato Scientifico di AWOS.
"Oggi sono oltre 35 mila le persone, gli enti e le società inserite nelle black lists di restrizione fra ONU, Unione Europea e USA" ha commentato
Zeno Poggi,
direttore generale ZPC e presidente AWOS, sottolineando come il fenomeno sia dal punto di vista numerico in costante crescita. Una complessità che frena le potenzialità all'estero delle aziende italiane, ma che impatta anche il settore bancario e finanziario. "Numerosi embarghi, con conseguente divieto di vendita di determinati prodotti specifici, e maggiori controlli alle esportazioni attraverso il sistema delle licenze, impongono alle imprese ha continuato Poggi - approfonditi controlli da considerare obbligatoriamente nella propria strategia di internazionalizzazione. Questa responsabilizzazione, a cui le imprese sono indotte dalle intensificazioni delle normative sui controlli, costituisce un punto importante da considerare anche per banche ed istituti finanziari nella gestione delle proprie transazioni".
Non è un caso, infatti, che al convegno di Roma il 60% dei partecipanti erano proprio rappresentanti del mondo bancario e finanziario, interessati ad avere un approfondimento anche sulle più recenti evoluzioni normative in materia, tra cui quella antiriciclaggio.
Dei risvolti più vicini agli aspetti finanziari si parlerà anche al Salone dei Pagamenti 2017, dove Zeno Poggi modererà la sessione "
Il presidio del sistema bancario nei pagamenti e nelle transazioni internazionali", in agenda giovedì 23 novembre alle ore 12.00)
Per saperne di più, leggi anche l'
intervista a Zeno Poggi.