Donne ed educazione finanziaria: la fotografia della Global Thinking Foundation
di Paola Fabi
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23 Settembre 2020
Dall'indagine emerge che il 68% delle intervistate possiede dei risparmi, ma il 56% li lascia sul conto corrente perché non sa come investirli e il 19% li tiene addirittura in casa. L'importanza dei progetti di alfabetizzazione sul territorio
La parità di genere passa anche attraverso l'alfabetizzazione finanziaria delle donne? Sicuramente in italia, visto che circa il 50% delle donne italiane non sa quanto costa un conto corrente e il 14% non ne ha uno, nemmeno cointestato.
I dati, non proprio esaltanti per la popolazione femminile del Belpaese, sono emersi da un’indagine di Global Thinking Foundation che, con il contributo di Powderly, ha sottoposto a un campione di circa mille donne, da Nord a Sud della penisola. I risultati hanno evidenziato che il 68% delle intervistate possiede dei risparmi, ma il 56% li lascia sul conto corrente perché non sa come investirli e il 19% li tiene addirittura in casa.
Anche dal punto assicurativo e previdenziale la situazione non è migliore: il 21% del campione ignora cosa sia la previdenza complementare e quasi la metà (45%) non ha alcuna forma di tutela assicurativa contro gli imprevisti. E l’indagine evidenzia anche come il 34% delle donne intervistate hanno un’idea solo approssimativa di quanto guadagni il proprio partner.
Un quadro poco esaltante e che evidenzia la necessità di agire per l'alfabetizzazione finanziaria delle donne. E proprio per la promozione dell'uguaglianza di genere e l'emporwerment al femminile, Global Thinking Foundation da tre anni promuove il progetto D 2 – Donne al Quadrato, un percorso didattico che si articola in lezioni frontali e online affiancate da azioni di mentorship e che vede coinvolte oltre 45 volontarie certificate Aief (Associazione Italiana Educatori Finanziari), una vera e propria Task Force presente in modo capillare. Le docenti offrono le loro conoscenze e competenze gratuitamente e in tutta Italia.
Conoscenze che, secondo un questionario somministrato in collaborazione con Altis, l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il benessere finanziario delle partecipanti ai corsi è cresciuto del 5% e questo dato si riflette in un miglioramento del contesto macroeconomico (+6%), in un potenziamento degli aspetti individuali di benessere finanziario (+5%) e in un incremento di conoscenze (+10%) che ha poi comportato un miglioramento degli aspetti legati a personalità (+5%), attitudini (+5%) e comportamenti (+4%).
In particolare, è migliorata la consapevolezza rispetto ai debiti (+21%), il controllo dell’impulsività (+10%) e la capacità di monitorare le proprie spese (12%). L’unico aspetto in negativo è quello della paura e preoccupazione riguardo alla situazione finanziaria del futuro prossimo (-9%), forse causato dall’incremento di consapevolezza e conoscenze. I dati confortanti, però, secondo Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation, sono importanti "rispetto all’impatto e all’utilità del nostro incessante lavoro sul territorio. Uno studio del World Economic Forum conferma che sono le donne a pagare il prezzo più salato per la pandemia che stiamo vivendo, e aggiunge però che la ripresa non potrà che puntare proprio su di loro, in termini sia occupazionali che di rilancio sociale. Ecco, noi siamo qui per supportare questo rilancio”.