Al via la task force europea sull'AI etica
di Mattia Schieppati
-
19 Giugno 2018
Quattro gli italiani nel Comitato di 52 esperti chiamati a tracciare le Linee guida per lo sviluppo di un'intelligenza artificiale "etica"
Stefano Quintarelli, presidente del Comitato di indirizzo dell'Agenzia per l'Italia digitale; Luciano Floridi, docente di filosofia ed etica dell'informazione a Oxford; Andrea Renda, sociologo e ricercatore del Ceps - Centre for European Policy Studies; Francesca Rossi, ricercatrice di Ibm sull'intelligenza artificiale e docente, ora in congedo, dell'Università di Padova. Sono questi i quattro italiani, dal riconosciuto profilo internazionale, chiamati dalla Ue a far parte del comitato di 52 esperti che dovranno produrre entro la fine dell'anno le prime Linee guida sull'etica dell'Intelligenza Artificiale e, per metà 2019, una serie di raccomandazioni sui principi da seguire per lo sviluppo di questa tecnologia.
Dopo l'accordo Firmato Da 25 Stati Membri Dell'unione Europea per accelerare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale in Europa e ridurre il gap con Cina e Usa, la Commissione di Bruxelles ha espresso così la task force chiamata a stimolare lo sviluppo di una intelligenza artificiale etica e a definire principi etici da seguire nello sviluppo dell'intelligenza artificiale. «La cooperazione tra gli Stati membri punterà al rafforzamento dei centri di ricerca europei sull'intelligenza artificiale, sulla creazione di sinergie tra atenei e imprese e sulla diffusione dei sistemi di finanziamento nonché sull'analisi dell'impatto di questa tecnologia sulla società e sull'economia», hanno dichiarato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, e Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l'Economia e la società digitali, durante il Digital Day 2018. «Gli Stati membri avvieranno un dialogo continuo con la Commissione, che fungerà da facilitatore».
Qualche approfondimento sulle linee di lavoro cui gli esperti si applicheranno è stato dato qualche giorno fa da Francesca Rossi in
un'intervista rilasciata a Repubblica. Rispetto ai requisiti richiesti all'intelligenza artificiale affinché sia "etica", la Rossi ha risposto: «Prima di tutto, bisogna lavorare sui pregiudizi. L'intelligenza artificiale impara dai dati che vengono utilizzati per allenarla. Se non siamo abbastanza attenti a renderli ugualmente rappresentativi della popolazione, rischiamo che il sistema faccia errori di valutazione nel prendere le decisioni: quindi è necessario spostare l'attenzione dalla quantità alla qualità. Non è semplice, soprattutto se pensiamo che noi stessi andiamo incontro a circa 180 preconcetti quando facciamo una scelta. Poi bisogna far in modo che si abbia la possibilità di comprendere il perché di un determinato risultato. Infine, essere sicuri che il sistema segua i codici di condotta che vogliamo: l'intelligenza artificiale che assisterà il medico, dovrà condividerne anche la deontologia».
Il lavoro del Comitato di esperti sarà completato dai contributi dell'Alleanza europea per l'Intelligenza artificiale, la cui piattaforma ed eventi ad hoc sui vari temi legati all'AI sono aperti a tutti gli attori e specialisti del settore, con l'obiettivo di facilitare il dialogo e far progredire l'innovazione in modo informato e sicuro. L'impegno per l'intelligenza artificiale è stato ribadito anche dal G7 di Charlevoix in Canada, ed è stato sottoscritto dai 28 già lo scorso aprile quando la Commissione ha presentato l'approccio Ue sul tema.