Investimenti, cooperazione, awareness: sono queste le tre direttrici su cui si sviluppa la strategia per la cybersicurezza del settore finanziario italiano. Ne parla Pierfrancesco Gaggi, Vice Direttore Generale Innovazione e Sistemi di Pagamento ABI e Co-Presidente CERTFin nella videointervista rilasciata a Bancaforte in occasione di BANCHE E SICUREZZA 2024.
“Le banche investono molto per la sicurezza, sia informatica sia fisica. In particolare, nel 2023 sono stati destinati alla cybersicurezza 450 milioni di euro, per rafforzare sia l’infrastruttura tecnologica sia i canali di servizio alla clientela”, spiega Gaggi.
Fondamentale anche la cooperazione e l’infosharing all’interno dell’ecosistema della sicurezza che, ricorda Gaggi, “va oltre i confini del settore finanziario e abbraccia numerose realtà pubbliche, tra cui ACN, Ministero degli Interni, Polizia di Stato, AGID e AGCOM, oltre ovviamente alla Banca d’Italia con cui abbiamo un rapporto strettissimo”. Inoltre, molto intense sono anche le collaborazioni internazionali, a partire da quelle con tutte le realtà europee impegnate su questo fronte, come Enisa e la Federazione Bancaria Europa, per arrivare alla partecipazione al G7 Cyber Expert Group (CEG), che conduce periodicamente esercitazioni per rafforzare la resilienza del sistema finanziario e migliorare le capacità di coordinamento, comunicazione e risposta in caso di incidenti cyber su larga scala. E collaboriamo anche per l'analisi dell’impatto che le nuove tecnologie, come il quantum computing e l’intelligenza artificiale, possono avere sulla sicurezza.
La terza direttrice su cui punta il settore finanziario per aumentare la cybersicurezza è l’awareness della clientela. “Nei casi in cui gli attacchi cyber vanno a segno, notiamo molto spesso una co-responsabilità, naturalmente inconsapevole, degli individui e delle imprese. Per questo dobbiamo continuare a impegnarci affinché cresca l'awareness rispetto alle diverse tipologie di rischi cyber", conclude Gaggi.