Open Banking, i primi servizi evoluti pronti entro il 2019
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22 Febbraio 2019
Cedacri sta accompagnando circa 40 banche alla compliance alla PSD2 con un gateway sviluppato in-house. Ma già lavora su casi d'uso concreti da lanciare a partire da dicembre. Ne parla Michele Dotti, Responsabile Direzione Architettura, R&D e Digital Innovation Cedacri
Cedacri sta sviluppando internamente la piattaforma di interfaccia richiesta dalla PSD2 per la connessione tra banche e terze parti. Perché questa scelta?
“Come fornitore di servizi di full outsourcing abbiamo ritenuto strategico sviluppare in-house il gateway. Questo per supportare meglio le nostre banche clienti e per avere poi la possibilità di approfittare delle potenzialità offerte dal nuovo scenario che ha aperto la PSD2 e proporre servizi evoluti direttamente, senza intermediazione di altri gateway”.
Quante sono le banche che hanno già scelto la vostra piattaforma?
“Circa 40. Praticamente tutte le nostre banche in full outsourcing hanno espresso la volontà di aderire”.
Ci sono i tempi per evitare la procedura di contingency, la cosiddetta “fall-back solution”, prevista dalla Banca d'Italia?
“Siamo assolutamente in linea con le tempistiche previste dalla Banca d'Italia. Abbiamo concluso a dicembre la fase di Uat (User Acceptance Testing) del nostro gateway, coinvolgendo 7 banche. Quindi, di fatto, abbiamo già messo in produzione la nostra interfaccia, anche se solo per le banche partecipanti all'Uat. E siamo in contatto con gli altri gateway di sistema per fare i test di interconnessione. Abbiamo già una url pubblica sulla quale è stato esposto il portale delle Api. A
A che punto siamo in Italia in tema di Open Banking?
Le banche italiane stanno portando avanti il complesso processo di compliance ed evoluzione al nuovo scenario della Psd2 e dell'Open Banking, ponendo le basi per lo sviluppo di nuovi modelli di business e di servizio. Bancaforte ha realizzato uno Speciale dedicato a Psd2 e Open Banking, raccogliendo la voce dei protagonisti del mercato bancario e delle aziende di servizi.
Leggi gli articoli:
e le interviste a:
- Michele Dotti di
Cedacri breve avvieremo la fase di test con il coordinamento di Banca d'Italia e a giugno, come da programma, metteremo in produzione effettiva il gateway per permettere i 3 mesi di utilizzo da parte delle Third Party Providers o TPP ed evitare la procedura di fall-back”.
Quali sono le difficoltà principali per raggiungere la compliance?
“In queste prime fasi è la mancanza di TTP a rendere tutto più complesso per noi e per i nostri clienti. È vero che le Terze parti dovranno entrare in gioco a partire da giugno, ma sarebbe stato molto utile anticipare già ora una parte dei test, al di là delle simulazioni che tutti stanno attuando. Purtroppo per il momento le TTP a livello europeo si contano sulle dita di una sola mano”.
Andando oltre la compliance, quali sono i casi d'uso su cui state lavorando per accompagnare la banche nel nuovo scenario della PSD2 “attiva”?
“La compliance normativa deve essere per le banche solo il primo passo. Cogliendo lo stimolo della PSD2 abbiamo realizzato nell'autunno 2018 un assessment per capire come l'apertura verso le fintech e le terze parti possa portare a nuovi modelli di business, nuovi ricavi e nuovi servizi verso i clienti. E abbiamo individuato una serie di casi d'uso dando loro un ordine di priorità. Inizialmente punteremo sui cosiddetti aggregatori di conti: stiamo realizzando una piattaforma che consenta alle banche di offrire, sia al settore retail sia alle aziende, servizi evoluti di Personal Financial Management e di Business Financial Management in grado di associare le informazioni dei diversi conti di ciascun cliente.
Un secondo servizio che sfrutta le potenzialità della PSD2 riguarda l'instant lending. Anche in questo caso lo stiamo sviluppando in collaborazione con una fintech che riesce a realizzare uno scoring evoluto in tempo reale sul cliente, sia retail sia azienda.
Altro caso d'uso prioritario è legato alle piattaforme di robo advisor. Stiamo lavorando con un'azienda molto dinamica per integrare il loro motore e sviluppare servizi sia di robot for advisor sia di robot advisor puro che beneficeranno della possibilità date dalla PSD2 di agganciare le informazioni del cliente anche in differenti banche. E monitorando la sua situazione, riuscire a proporre anche prestiti istantanei personalizzati o forme di investimento tagliate su misura rispetto al suo profilo”.
Qual è l'orizzonte temporale per queste prime soluzioni di open banking?
“Stiamo procedendo per fasi. L'offerta di soluzioni per quella che chiamiamo PSD2 attiva, quindi di casi d'uso evoluti di open banking, inizierà subito dopo aver accompagnato le banche a superare le scadenze per la compliance normativa. Quindi dopo il 14 settembre, quando i gateway saranno in produzione. Prevediamo di offrire queste soluzioni tra dicembre 2019 e gennaio 2020”.