La Cyber resilience: la leva su cui il settore bancario deve investire
di Elena Chiocchio
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16 Dicembre 2022
La capillarità degli attacchi e la necessità di proteggere al meglio il processo di digitalizzazione implicano la necessità di formare e dotarsi di talenti e competenze sempre più avanzate
L’evoluzione del mercato finanziario, la diffusione del digital payment e di tutte le prestazioni della banca digitale stanno facilitando ed evolvendo la relazione con la clientela ma espongono più facilmente il fianco di una filiera strategica agli attacchi da parte degli hacker.
Numerosi studi condotti da Accenture confermano come la cyber security sia una tematica globale con impatti su tutti i settori industriali, la cui crescente complessità richiede competenze sempre più avanzate. Sempre di più le aziende e in modo particolare le banche devono impegnarsi a gestire rischi e prevenire danni, incrementando l’investimento sulla sicurezza.
Nel mondo, stima il report “
The state of cybersecurity resilience” di Accenture (dicembre 2021), gli investimenti sulla sicurezza IT sono aumentati nel 2021 di 5 punti percentuali rispetto al 2020, costituendo il 15% di tutta la spesa IT. È dunque evidente come la cybersecurity stia diventando una priorità strategica per il sistema economico del nostro Paese sia in termini di sicurezza nazionale, che di crescita e competitività.
«La transizione digitale ha bisogno di essere affiancata da una strategia di cybersecurity», afferma Fabio Colombo, responsabile di Accenture per la Cybersecurity nel settore bancario. «Da una parte perché la cybersecurity indubbiamente genera un vantaggio competitivo, dall’altra tutela dai rischi emergenti, inevitabilmente connessi alla digitalizzazione e all’adozione di nuove tecnologie. In uno scenario di attacchi crescenti, la sicurezza della filiera è un fattore fondamentale al fine di garantire una sicurezza ai cittadini per la loro vita digitale. E noi, come sistema Paese, potremmo vincere la sfida della sicurezza soltanto attraverso una forte collaborazione».
La capillarità degli attacchi e la necessità di proteggere al meglio l’inarrestabile processo di digitalizzazione implicano la necessità di dotarsi di talenti e competenze avanzate, specializzate e strategiche. Per superare il mismatch esistente tra domanda e offerta di queste nuove professioni è fondamentale investire nel capitale umano. È in quest’ottica che Accenture collabora ormai da anni con l’Università Federico II di Napoli per la costituzione di un percorso formativo ad hoc, la CyberHackAdemy, per creare una generazione di professionisti in grado di padroneggiare con successo l’innovazione che sta rivoluzionando il mondo del lavoro.
Sempre a Napoli, nell’ottica di costruzione di un’alleanza ecosistemica, Accenture ha anche creato un centro innovativo dedicato alla cybersecurity di ultima generazione, il Cyber Fusion Center: realtà all’avanguardia che permette alle aziende di avere accesso alle soluzioni più avanzate a livello globale e, contemporaneamente, di beneficiare di un punto di riferimento locale per la protezione del proprio business digitale. Tutto ciò è possibile grazie ad una squadra di professionisti con competenze interdisciplinari: a livello globale Accenture Security ha formato più di 700 professionisti con competenze mirate, realizzando oltre 30 mila ore di formazione proprio per lo sviluppo di tali competenze.