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Prestiti a imprese e famiglie, segno più

 
Credito

Prestiti a imprese e famiglie, segno più

di Mattia Schieppati - 17 Marzo 2021
Tutti i dati e gli andamenti sull'evoluzione dei mercati finanziari e creditizi dall’ABI Monthly Outlook di marzo
Prestiti a imprese e famiglie aumentati su base annua del 2,2%; un più 7,2% anche per le imprese. Sono due tra i dati più significativi dell’ultimo ABI Monthly Outlook di marzo, il rapporto mensile dell’ABI sull'evoluzione dei mercati finanziari e creditizi, che fornisce un aggiornamento sulla dinamica delle principali variabili del mercato creditizio e finanziario e una interpretazione dei fenomeni economici e finanziari più significativi (qui la versione integrale). In particolare, l’Outlook monitora le tendenze delle principali grandezze del bilancio bancario e i più rilevanti indicatori di economia reale e finanza pubblica.
Entrando nel merito dei dati, a febbraio 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso al 2,24% (2,26% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,30% (1,27% a gennaio 2021, 5,72% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,10% (1,18% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
Per quanto riguarda la qualità del credito, le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a gennaio 2021 scendono sotto i 20 miliardi e sono pari a 19,9 miliardi di euro (livello minimo da giugno 2009), in riduzione rispetto ai 20,9 miliardi di dicembre 2020 e ai 26,3 miliardi di gennaio 2020 (-6,5 miliardi pari a -24,6%) e ai 33,5 miliardi di gennaio 2019 (-13,7 miliardi pari a -40,7%) (cfr. Tabella 3). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di circa 69 miliardi (pari a -77,6%). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto all’1,14% a gennaio 2021, livello minimo da giugno 2009, (era 1,21% a dicembre 2020, 1,55% a gennaio 2020, 1,93% a gennaio 2019 e 4,89% a novembre 2015).
Rispetto alla dinamica della raccolta da clientela, in Italia, a febbraio 2021, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +7,6% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, nello stesso mese, di oltre 161 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +10,2% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 22 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -9,4%) (cfr. Tabella 4).
Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie rimane in Italia su livelli particolarmente infimi, a febbraio 2021 risulta di 176 punti base (178 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).
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