M-banking sicuro, ma manca un modello di business
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15 Maggio 2012
Per Moerane (Alcatel-Lucent) le banche devono ancora capire come fare profitti con il mobile banking in Paesi sottobancarizzati e con clienti a basso reddito
Per la diffusione dell'm-banking il problema non è la sicurezza, ma la sostenibilità del business per le banche, in particolare nei Paese dove la diffusione di clienti bancarizzati è scarsa. La pensa così Thabiso Moerane, responsabile dell'ecosistema mobile commerce di Alcatel-Lucent.
In un recente
comunicato, Moerane ha dichiarato che i timori per la sicurezza legati al mobile banking sono più che altro "psicologici e il mobile banking può avere gli stessi livelli di sicurezza rispetto al banking online e all'ATM, e addirittura può essere anche più sicuro della carta di credito usata in luoghi pubblici".
Ma nel momento in cui diversi paesi sotto bancarizzati, ad esempio il Sud Africa, progettano servizi di m-banking resta in problema di come guadagnarci. In Sud Africa, ad esempio, ci sono 24 milioni di persone non bancarizzate o sotto bancarizzate, che possono permettersi di spendere al massimo 15 rand (1,91 dollari) al mese in servizi bancari, precisa la manager di Alu.
"Il mobile banking ha senso perché l'infrastruttura mobile è disponibile in tutto il paese dice Moerane quello che entra in ballo adesso è la ricerca di un un modello di business che abbia un senso commerciale e che sia sostenibile per clienti che hanno redditi così bassi". La chiave, secondo Moerane, è trovare delle modalità per abbattere i costi per la fornitura del servizio, in parole povere trovare un modo per ridurre i costi dell'intero ecosistema. "E' necessaria la collaborazione di tutti i partner dell'ecosistema, il che non è semplice, ma è in ogni caso possibile", chiude Moerane.