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27 Luglio 2024 / 04:03
 
Il ritratto fotografico nell’epoca del selfie: a Biella la mostra “Volto, Anima del Corpo”

 
Banche e Cultura

Il ritratto fotografico nell’epoca del selfie: a Biella la mostra “Volto, Anima del Corpo”

di Maddalena Libertini - 1 Febbraio 2023
È stata prorogata fino al 5 febbraio la mostra fotografica “Volto, Anima del Corpo” a Palazzo Ferrero e a Palazzo Gromo Losa a Biella, realizzata con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Tra le opere esposte anche una selezione dei fondi di fotografia storica biellese di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Sella.
 
Il 19 agosto 1839 è considerata la data di nascita della fotografia, pochi mesi dopo il pittore Paul Delaroche sentenziava: “Da oggi la pittura è morta”. La profezia si è rivelata falsa ma la portata di quella invenzione tecnologica doveva ancora esprimere tutto il suo potenziale. C’è voluto esattamente un secolo prima che venisse considerata anche una forma d’arte con l’istituzione di un dipartimento dedicato al MoMA di New York. Eppure neanche questo sarebbe bastato a prevedere che oggi l’era digitale sarebbe stata così fondata sull’immagine e che con la camera del proprio telefono ognuno di noi si sarebbe trasformato in un fotografo provetto, immortalando soprattutto se stesso e i propri cari in una miriade di momenti della vita quotidiana.
La mostra “Volto. Anima del corpo”, a cura di Irene Finiguerra e Fabrizio Lava, ragiona proprio sul valore da assegnare al ritratto nell’epoca del selfie. Un’epoca di imperante narcisismo in cui, come sostengono i curatori, la narrazione del sé continua e ossessiva ha annullato lo scarto tra privato e pubblico.
Allestita a Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa a Biella e prorogata fino al 5 febbraio “Volto. Anima del corpo” si affida a una selezione di scatti di grandi fotografi di fama internazionale per rileggere la storia del ritratto dal XX secolo sino a oggi.
Già dagli albori, infatti, il mezzo fotografico aveva contribuito alla democratizzazione del ritratto, precedentemente appannaggio solo delle classi più elevate e delegato, per l’appunto, al pittore. Da qui la proliferazione delle foto di personaggi ormai persi negli alberi genealogici: neonati appoggiati su pellicce di animali, bambine con grandi fiocchi, giovanotti in divisa, gruppi di famiglia in posa e anziani dal volto austero che molti hanno ancora conservati nei cassetti o che si trovano sulle bancarelle dei mercati delle pulci. Dai ritratti formali in studio sui fondali dipinti agli scatti che catturano il ritrovo tra amici, la vacanza, il festeggiamento di una ricorrenza: le stampe fotografiche inserite nell’album o appoggiate nella cornice sul tavolino diventano un archivio della memoria, dell’evoluzione dei comportamenti sociali e, inevitabilmente, dell’estetica.
Il ritratto fissa anche l’immagine dell’icona pop, come ricorda Andy Warhol raffigurato lui stesso in mostra in uno scatto di Wowe, pseudonimo di Wolfgang Wesener, per il quale hanno posato altri artisti newyorchesi tra cui Haring e Basquiat. Ad occuparsi di celebrity anche il paparazzo americano Ron Galella; la romana Marisa Rastellini che per Grazia ed Epoca fotografava scrittori e stelle del cinema; Piero Gemelli, maestro della fotografia di moda, e la coppia Silvia Lelli e Roberto Masotti, specialisti del mondo del teatro e della musica, dal 1979 al 1996 fotografi ufficiali de La Scala.
Tra i contemporanei Pietro Baroni, Gigi Piana, Matteo Montaldo, Paolo Passarelli e Luciano Romano, quest’ultimo con il progetto Ex Novo, da cui è estrapolata l’immagine della locandina della mostra.

Giancarlo Terreo, Bagneri, 1968; Italo Martinero, Dall’album Alta Valle del Cervo – Sassaia, metà del XX sec.

 
Dagli archivi storici della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella provengono gli scatti di Giancarlo Terreo (1938-2006), con una selezione dei ritratti "di strada" realizzati durante i viaggi in Europa, le gite fuori porta nel Biellese (in Valle Elvo soprattutto) e i personaggi famosi incontrati in occasione di eventi e manifestazioni, e quelli di Italo Martinero (1912-1993), con una scelta di stampe elaborate con le più diverse tecniche di postproduzione analogica, alcune con dettagli dipinti a mano, con esiti modernissimi per l'epoca.
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, insieme a Fondazione Sella, promuove da decenni un lavoro di acquisizione, conservazione e valorizzazione dei fondi fotografici del territorio. Fondazione Sella presenta in mostra le immagini di tre archivi di fotografi biellesi: Studio Rossetti, Federico Maggia e Sergio Ferrarotti.
Dal ritratto si passa alla sezione della mostra dedicata all’autoritratto con l’artista cinese Ziquan Liu. L’artista lavora esclusivamente con autoscatti in cui usa se stessa come modella di still life in cui mette il proprio volto o parti del suo corpo, unico elemento umano, in dialogo con piante, fiori o altri oggetti della scena. Le sue raffinate composizioni sembrano soliloqui introspettivi di una ricerca sull’armonia, l’equilibrio e la bellezza.
Conclude il percorso espositivo la sezione del ritratto contemporaneo, ovvero il selfie, che ospita due box per la realizzazione di selfie da pubblicare sui social o stampare per diventare parte della mostra.
Il biglietto di ingresso di “Volto, Anima del corpo” consente, infine, di visitare gratuitamente presso la Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, originario di Biella, la parte della collezione permanente dell’artista dedicata all'autoritratto.
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