Furti d'identità più numerosi degli incidenti d'auto
di Giovanni Salvadori (Technoconsumer) e Andrea Corbino (ID Defend)
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19 Novembre 2019
La protezione dei dati personali richiede una maggiore consapevolezza delle crescenti minacce della rete, spesso colpevolmente sottovalutate. Secondo la ricerca di ID Defend - Technoconsumer, circa 200 mila persone all’anno sono vittime di furto d’identità. Un numero superiore a quello degli incidenti automobilistici
Il pericolo crescente del furto di dati personali è strettamente correlato con la crescita della digitalizzazione dei servizi disponibili per le persone; questo dato lo abbiamo verificato confrontando per esempio l’Italia con paesi quali ad esempio la Svezia o la Gran Bretagna, paesi ai primi posti in Europa quanto a digitalizzazione.
Dalla ricerca effettuata nell’ottobre 2018 da ID Defend con la collaborazione di Technoconsumer, abbiamo notato che 14% della popolazione bancaria italiana ha subito negli anni una clonazione di carta di pagamento con un incremento costante anno su anno ed una percentuale sempre crescente ha subito un furto d’identità
Abbiamo riscontrato una crescente ma comunque bassa consapevolezza nella percezione delle crescenti minacce nella rete, e dovute alle nuove tecnologie o dalla domotica (IoT).
L’evoluzione tecnologica, soprattutto nel mondo della monetica, che offre la possibilità di utilizzare molteplici strumenti e canali di pagamento, sia fisici che virtuali, ha prodotto insieme a innegabili vantaggi dal punto di vista pratico, anche una serie di nuove problematiche legate all’intrusione nei sistemi informatici e dalla clonazione di carte di pagamento (Bancomat, Carte di Debito e Credito), con evidenti danni per gli utenti colpiti. Poco noto è che, ad un bravo hacker, bastano pochi minuti per crackare qualunque smartphone, così come i dati personali rubati presenti nel dark web hanno raggiunto la cifra record di otto miliardi.
La conoscenza dei sistemi di prevenzione e di protezione sta gradualmente aumentando nel corso degli ultimi anni e l’adesione ai sistemi di protezione resta al di sotto di quanto sarebbe auspicabile.
La lotta quotidiana tra guardie e ladri purtroppo non ha confini geografici e linguistici e gli attacchi all’utente ed alle aziende si susseguono con regolarità e modalità sempre più sofisticate.
Ad esempio, le vittime di un furto d’identità ne prendono atto generalmente con un ritardo medio di 8 mesi rispetto al momento in cui hanno subito il danno. Mentre la vittima designata trascorre con normalità la propria vita quotidiana, altri usano i suoi dati personali per associarli ad eventi criminosi con ripercussioni economiche ed emotive significative per l'inconsapevole vittima.
Nella ricerca di ottobre 2018 abbiamo riscontrato un crescente interesse in strumenti di protezione integrata per la prevenzione e gestione di queste nuove minacce sia per prodotti e servizi dedicati alle persone fisiche, sia il supporto professionale per affrontare una fase critica dove non è più sufficiente un’attività autonoma ma che necessita del coinvolgimento di nuove figure professionali altamente specializzate.
Ad esempio, mentre nel tempo le persone si sono rese “autonome” o quasi nella gestione di un semplice tamponamento riempiendo un modulo di costatazione amichevole (CID), ben altra attività gli è richiesta quando la stessa persona è vittima di un furto d’identità che prospetta una serie di complicazioni quali ad esempio essere iscritti al registro dei cattivi pagatori ovvero vedersi ritirare la propria vettura e comminare una sanzione significativa dopo aver subito un furto mesi prima nel dark-web dei dati della propria patente e rendendosene conto solo ad un posto di blocco di guidare con una patente non valida.
La ricerca ID Defend - Technoconsumer stima che circa 200.000 persone all’anno siano vittime di furto d’identità. Facendo un raffronto con il mondo delle auto, ovvero quello più facilmente confrontabile, notiamo che nel 2017 i furti d’auto siano inferiore al 150,000, mentre gli incidenti stradali sono stati circa 170,000 nello stesso periodo; da qui si desume che la probabilità di subire un furto d’identità sia superiore a quella di un evento negativo legato all’automobile.
Per contrastare questi rischi ID Defend, start-up innovativa Italiana specializzata in soluzioni e servizi per la protezione dal furto d'identità, ha sviluppato un'ampia offerta che comprende anche protezioni fisiche. Ad esempio la ID Defend card che, inserita nel portafoglio, riduce il rischio di furto di dati personali e di denaro dalle carte contactless da parte di dispositivi mobili. Inoltre ha sviluppato servizi di protezione dei dati personali tutti integrati su un’unica piattaforma tra cui il monitoraggio nel Dark-web e il monitoraggio del credito.
Articolo scritto per Bancaforte da Giovanni Salvadori, Partner Technoconsumer, e Andrea Corbino, CEO
ID Defend