Credito, gli aiuti a imprese e famiglie in difficoltà
di Gianluca Smiriglia
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18 Maggio 2017
Sospese rate di finanziamento a più di 13 mila famiglie, mentre con "Imprese in ripresa"' sospese rate alle Pmi per 4,7 miliardi ...
Interventi a favore delle famiglie
Banche fortemente impegnate, in collaborazione con numerose Associazioni dei consumatori, per rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita, confermando innovative capacità di intervento a favore delle famiglie sul versante della sostenibilità delle rate. Tra marzo 2015 e marzo 2017, sono state già 13.197 le famiglie che hanno potuto sospendere per 12 mesi la quota capitale del proprio finanziamento tra mutuo prima casa e credito al consumo con un controvalore complessivo di 387 milioni di euro e una maggior liquidità a disposizione a fronte della sospensione pari a 99,4 milioni.
Questo il nuovo monitoraggio dell'Accordo ABI-Associazioni dei Consumatori per la "Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie".
L'analisi relativa alla ripartizione territoriale delle domande evidenzia che:
- per le operazioni di finanziamento al consumo: Nord (35,8%), Centro (22,4%), Sud e Isole (41,8%);
- per i mutui: Nord (49,8%), Centro (25,0%), Sud e Isole (25,2%).
Le misure dell'accordo ABI-Associazioni dei consumatori hanno validità fino a dicembre 2017.
Interventi a favore delle imprese
Anche sul fronte delle imprese proseguono a pieno ritmo le iniziative delle banche in Italia sulla sospensione delle rate o allungamento dei finanziamenti alle Pmi.
Al 31 marzo 2017 sono state accolte 16.224 domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 4,7 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 603 milioni di euro. Inoltre, sono state accolte 5.320 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 1,1 miliardi di euro di debito residuo.
L'iniziativa Imprese in ripresa, che rientra nel più ampio "Nuovo Accordo in favore delle piccole e medie imprese" sottoscritto dall'ABI, dalle banche e dalle altre Associazioni di impresa il 31 marzo 2015, prevede la possibilità per tutte le Pmi "in bonis" di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e leasing, anche agevolati o perfezionati con cambiali; allungare il piano di ammortamento dei mutui e le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario.
L'analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell'impresa richiedente evidenzia che:
- il 21,4% delle domande è riferito ad imprese del settore "commercio e alberghiero";
- il 13,8% delle domande è riferito ad imprese del settore "industria";
- il 16,7% delle domande è riferito ad imprese del settore "edilizia e opere pubbliche";
- il 12,4% delle domande è riferito ad imprese del settore "artigianato";
- il 9,2% delle domande è riferito ad imprese del settore "agricoltura";
- il restante 26,5% agli "altri servizi".
L'analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che:
- il 64,7% è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia;
- il 20,0% è riferito ad imprese residenti nel Centro Italia;
- il 15,3% è riferito ad imprese residenti nel Sud Italia.
Si sottolinea che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti.