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23 Aprile 2024 / 15:44
 
Intesa Sanpaolo  vuole crescere con Ubi

 
Banca

Intesa Sanpaolo vuole crescere con Ubi

di Flavio Padovan - 18 Febbraio 2020
Lanciata un'offerta pubblica di scambio per rilevare il quarto gruppo bancario italiano. Messina: "Vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva"
Mossa a sorpresa da parte di Intesa Sanpaolo. Il gruppo guidato da Carlo Messina ha lanciato un'offerta pubblica per rilevare Ubi Banca. Un'operazione “carta contro carta” del valore di 4,9 miliardi di euro che, se accettata, cambierà il mercato italiano accelerando il consolidamento del settore.
“L’operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo Gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario – Intesa Sanpaolo e UBI Banca – per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva",  dichiara Messina.
Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale la banca che nascerà dall’aggregazione fra Intesa Sanpaolo e UBI potrà garantire, continua Messina, 30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell’economia italiana, aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy. Inoltre, porterà da 1,25 a 1,5 miliardi la capacità erogativa del Fondo d’Impatto; punterà sull’ingresso di giovani nel nuovo Gruppo grazie a un programma di 2.500 assunzioni; promuoverà il cambio generazionale e sostenere l’occupazione; porterà da 11,5 a 13,5 milioni gli interventi a favore delle persone in difficoltà (distribuzione pasti, posti letto, indumenti, cibo) nei prossimi tre anni. "Siamo convinti che questo sia un grande progetto - sottolinea Messina - nel quale due banche accomunate non solo dai modelli di business ma soprattutto dai valori di riferimento, potranno assicurare – grazie alle elevate qualità professionali delle oltre 110.000 persone che ne faranno parte – all’economia del nostro Paese una solida prospettiva di crescita sostenibile e inclusiva”.

Crescere per essere tra i leader europei

L'obiettivo dell'acquisizione – spiega ISP in una nota – è consolidare ulteriormente la leadership in Italia. “La prospettiva del settore finanziario e bancario nei prossimi anni – si legge nel documento - è caratterizzata da un consolidamento nel quale i principali operatori potranno essere campioni sia europei sia extraeuropei. È interesse di ISP raggiungere dimensioni che le consentano di competere autonomamente e svolgere un ruolo proattivo nel panorama bancario europeo”.
La scelta di puntare su Ubi Banca deriva dal suo profilo, in larga parte omogeneo a quello di Intesa Sanpaolo. Quindi un’azienda la cui integrazione potrebbe avvenire in maniera fluida, minimizzando i rischi di esecuzione e creando valore per tutti gli stakeholder. Le sinergie derivanti dall’aggregazione sono stimate a regime in circa 730 milioni di euro ante imposte per anno, con utili consolidati superiori a 6 miliardi di euro dal 2022. I costi di integrazione sono stimati in circa 1.270 milioni di euro ante imposte una tantum.

Accordi con Bper e Unipol Sai

Per prevenire il sorgere di situazioni potenzialmente rilevanti ai fini antitrust, Intesa Sanpaolo ha annunciato due accordi. Il primo con Bper Banca per la vendita post perfezionamento dell'offerta di un ramo d'azienda costituito da 400-500 filiali collocate prevalentemente in Italia settentrionale (con focus specifico sulla Lombardia), da un ammontare complessivo di crediti netti verso clientela pari ad almeno 20 miliardi di euro e da attività ponderate per il rischio (c.d. Risk-Weighted Assets o RWA) non superiori ad 15,5 miliardi di euro. Il secondo accordo annunciato è con Unipol Sai, e prevede, sempre se andrà a buon fine l'offerta, la vendita delle compagnie assicurative attualmente partecipate da UBI Banca (BancAssurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita) e delle polizze assicurative vita stipulate con i clienti del ramo bancario.
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