“Il rischio geopolitico non è tecnicamente un rischio, ma un fattore di rischio, cioè un evento che può innescare una delle tipologie dei rischi bancari classici che sono quelli di credito, operativo, di mercato e reputazionale”. Lo ricorda Pietro Penza, Partner, Financial Services Risk & Regulatory Leader di PwC Italia, in apertura della videointervista rilasciata a Bancaforte in occasione di Supervision Risk and Profitability 2024, sottolineando anche come non sia nemmeno una novità: “l’instabilità geopolitica è stata una caratteristica della storia. Noi abbiamo avuto la fortuna di vivere tanti anni in condizioni di stabilità, ma non è la norma”.
Come gestirlo? “Non è semplice – spiega Penza – perché è un fattore di rischio esogeno. Quello che le banche possono fare è avere un'adeguata dotazione di capitale e liquidità per sostenere lo shock, misurarlo attraverso degli stress test e cercare di intuirne un po' in anticipo l'emergere in modo da guidare le proprie strategie”.
Tra i fattori di rischio che le banche devono affrontare ci sono anche quelli legati all'impatto delle tecnologie, come ad esempio la Generative AI. In questo momento, commenta Penza, le banche la stanno sperimentando in centinaia di use case perché è una macchina potente e ancora dobbiamo capire come usarla al meglio. L'applicazione più immediata e intuitiva è nella gestione documentale, per trarre informazioni da una quantità enorme di dati e con queste prendere decisioni consapevoli. “I rischi sono legati a un'incapacità di gestire questa macchina così potente, di non saperla guidare e quindi - sottolinea Penza - la supervisione umana è straordinariamente importante. Ma sono rischi da non sopravvalutare e da mettere comunque in relazione con i vantaggi enormi che offre l’intelligenza artificiale. Quindi serve consapevolezza, ovviamente, ma anche fiducia”.