"Emissioni" green per Deutsche Bank
di Maddalena Libertini
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3 Giugno 2020
Il collocamento di 500 milioni di obbligazioni verdi segna il passaggio all’azione del gruppo bancario tedesco per dar seguito agli obiettivi di sostenibilità annunciati a metà maggio
Ottimo esordio di Deutsche Bank sul mercato con il suo primo green bond. Con un orizzonte temporale di sei anni per un volume di 500 milioni di euro e con una cedola all’1,375%, l’obbligazione ha riscontrato immediatamente l’interesse degli investitori. Secondo il Frankfurter Allgemeine Zeitung la domanda ha superato di 9,5 volte l’emissione iniziale per un valore complessivo di 4,75 miliardi.
I proventi dell’operazione saranno impiegati esclusivamente per rifinanziare i progetti di sostenibilità del gruppo bancario, in particolare quelli legati alle energie rinnovabili.
Una strategia per la sostenibilità
A metà maggio Deutsche Bank ha annunciato il suo piano di espansione delle attività di business in ambito ESG e l’intenzione di supportare la transizione verso una economia sostenibile e a basso impatto ambientale. L’obiettivo prefissato è di raggiungere entro il 2025 almeno 200 miliardi di euro tra finanziamenti e investimenti in questo campo.
Tra gli strumenti individuati per raggiungere questo risultato Deutsche Bank ha inserito l’emissione dei propri green bond per i quali è stato messo a punto un framework basato sui principi indicati dall’International Capital Market Association (ICMA) e sulle più recenti linee guida rilasciate dal Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG) impegnato a definire la tassonomia europea.
Il framework stabilisce gli ambiti per prestiti e finanziamenti finalizzati ad aziende e progetti nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficientamento energetico e della bioedilizia.
Il gruppo ha anche espresso la volontà di passare entro il 2025 al solo impiego di energie rinnovabili per tutta la propria operatività.
La scommessa green europea
La sostenibilità è una priorità assoluta dell’Europa, su questo l’approvazione del Green Deal a inizio 2020 ha fugato ogni dubbio. Al contempo il piano di investimenti per l’economia green della Commissione Europea mette altrettanto in chiaro che istituzioni e politica non possono agire da sole ed è necessario che si inneschi un meccanismo virtuoso in cui tutti gli attori sociali facciano la loro parte.
A rafforzare questa visione in aprile è stata lanciata dall’europarlamentare Pascal Canfin l’iniziativa European Green Recovery Alliance a cui hanno aderito 12 ministri dell’Ambiente, 79 deputati, 37 amministratori delegati e associazioni imprenditoriali, più di 50 rappresentanti del mondo finanziario, tra cui AXA, Allianz, BBVA, BNP Paribas Asset Management, Generali, Groupama Asset Management, Nordea Life & Pension, PensionDanmakr e Santander, oltre a ONG, sindacati, centri di ricerca. L’alleanza indica la strada per la ripresa economica dopo la pandemia proprio nelle politiche di azione e investimento “verdi”.
Un segnale incoraggiante per il successo di una scommessa così ambiziosa potrebbe trovare riscontro negli ottimi risultati ottenuti dai green bond nel 2019 (
leggi qui l'articolo di Mattia Schieppati), a dimostrazione che il mercato gradisce e sostiene questi strumenti.