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Banche e Sicurezza 2015

Noventa (Cleafy): “Cyber e antifrode devono fondersi. Solo così si bloccano le minacce prima della transazione”

di Flavio Padovan Maddalena Libertini
28 Novembre 2025

La nuova frontiera della lotta alle frodi informatiche passa dalla capacità di osservare, comprendere e anticipare ciò che accade nel perimetro digitale di una banca, anche prima che il denaro venga movimentato. È questo l’approccio chiave che ha presentato Vassilij Noventa, Regional Sales Manager di Cleafy, al Salone dei Pagamenti 2025, dove sicurezza e intelligenza artificiale sono stati sempre al centro del dibattito.

«Serve abbattere il muro tra cyber security e antifrode», afferma Noventa nella videointervista rilasciata a Bancaforte. «Per proteggere davvero utenti e istituzioni, bisogna avere una visione unificata che comprenda non solo la transazione, ma anche tutto ciò che avviene nella fase pre-login».

Un approccio che cambia radicalmente il paradigma: invece di rilevare l’attacco dopo che è avvenuto, si lavora per intercettarlo a monte, quando ancora è solo un segnale, un’anomalia, un comportamento sospetto. «Le organizzazioni criminali che oggi operano nel mondo delle frodi digitali sono strutturate e rapide», osserva. «Una visione olistica in tempo reale è l’unico modo per anticiparle».

In questo scenario un ruolo cruciale è affidato a Cleafy Labs, il team interno di threat hunting. «Cleafy Labs è il nostro motore di allerta precoce», racconta Noventa. «Ha scoperto il 70% dei malware a livello globale. Tra gli ultimi ci sono SuperCard x e Klopatra. Grazie al lavoro dei nostri ricercatori forniamo ai clienti informazioni immediatamente utilizzabili, così possono bloccare la minaccia fin dal primo istante».

L’intelligenza artificiale, oggi arma a doppio taglio, è diventata uno dei campi di confronto più cruciali. «Gli attaccanti usano l’AI per automatizzare phishing e test di vulnerabilità», spiega Noventa. «Cleafy invece la usa in modo genuino, per aiutare le banche a gestire grandi volumi di casi, ridurre il carico delle revisioni manuali e permettere ai team antifrode di concentrarsi sui casi davvero complessi». L’obiettivo è liberare risorse e ampliare la capacità analitica dei team, mentre l’AI filtra, organizza e segnala automaticamente le anomalie più rilevanti. «È un contraltare positivo rispetto all’uso malevolo che i criminali fanno dell’intelligenza artificiale», sottolinea Noventa.

Il vero punto di forza della piattaforma Cleafy, però, è la visibilità integrata e in tempo reale su tutto il perimetro digitale di un istituto finanziario: app, web, sessioni, dispositivi, comportamenti. «Vedere tutto a 360 gradi significa capire subito ciò che sta accadendo e intervenire prima che la frode arrivi alla transazione», afferma. «Possiamo rilevare malware, bot automatici, anomalie comportamentali e altri segnali precoci. È questo che ci differenzia: la capacità di agire in modo predittivo, proattivo e preventivo».

Noventa descrive il modello con una frase che sintetizza perfettamente l’approccio Cleafy: «Applicare i concetti della cyber security - detection e response - alla gestione delle frodi digitali». Una trasformazione profonda che riflette l’evoluzione stessa del crimine informatico: più veloce, più complesso, più ibrido. Per affrontarlo, la difesa non può più essere settoriale. Deve diventare unica, integrata, intelligente. E soprattutto: deve agire prima.

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