Assegno digitale, Italia all’avanguardia in Europa
di Maddalena Libertini
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30 Agosto 2013
Con la check truncation digitale le banche italiane possono risparmiare 130 milioni di euro l’anno, secondo le stime di ABI Lab. Ma ancora maggiori sono i vantaggi in termini di efficienza di sistema e di sicurezza. Ne parla il CEO di Panini, John O’Malley
Nell’estate 2012 il Decreto Sviluppo ha introdotto l’equiparazione tra assegno cartaceo e assegno elettronico. Grazie all’avvio di un progetto interbancario l’Italia si è portata subito in prima fila in Europa nella messa a punto delle regole per la compensazione elettronica degli assegni.
John O’Malley
, nominato all’inizio del 2013 nuovo CEO di Panini, azienda italiana tra i leader a livello mondiale nell’elaborazione dei pagamenti, fa il punto sullo sviluppo di questa tecnologia in Italia e nel mondo e sui vantaggi che ne deriveranno, a partire da quelli economici. “ABI Lab stima che il sistema bancario italiano possa risparmiare 130 milioni di euro l’anno dalla dematerializzazione degli assegni – sottolinea subito O’Malley – con ricadute positive anche per l’ambiente pari a 5,7 miliardi di fogli di carta in meno. In Italia la trasformazione è avviata, ma sarebbe da accelerare per capitalizzare subito i ritorni”.
La dematerializzazione non è un trend ormai consolidato?
Si sta imponendo con la forza dei vantaggi che consente. La trasformazione digitale dei titoli cartacei è un processo di cui possono beneficiare non solo gli istituti finanziari ma anche i correntisti, in particolar modo la clientela corporate. Con questa tecnologia, infatti, non è più necessario recarsi in filiale per versare un assegno ma si può trasmetterlo in maniera elettronica dal proprio ufficio. Questo riduce i costi, migliora la relazione e snellisce il processo favorendo i tempi di accredito. Tuttavia, la dematerializzazione è applicabile non solo agli assegni ma anche ad altri titoli di pagamento come bollettini postali, avvisi di ricevimento, buoni pasto, buoni regalo, biglietti della lotteria e diversi tipi di coupon.
A che punto è l’Europa?
Dopo una fase di stand-by, l’Europa si è mossa. Recentemente l’Italia ha promosso una serie di iniziative volte ad accelerare la digitalizzazione documentale. Il decreto sviluppo ha favorito la cultura paperless ed ha avuto effetti in svariati contesti applicativi. Si pensi al contributo di ABI, Banca d’Italia e quanti hanno lavorato in questi mesi alla compensazione elettronica dell’assegno basata sullo scambio immagine. Ecco, questo è sicuramente un passo innovativo per l’Italia e che ancora non si è concretizzato altrove. Basti pensare ad altri due paesi che storicamente processano un considerevole volume di assegni. Nel Regno Unito si era ipotizzato addirittura di dismetterne l’utilizzo, proposito in seguito rientrato, mentre in Francia la compensazione elettronica non è basata sullo scambio dell’immagine vera e propria dell’assegno quanto su alcuni campi dello stesso. L’Italia, invece, in modo innovativo propone l’esperienza americana in cui le banche riducono i costi trasmettendosi le immagini, ottimizzando i flussi e distruggendo il titolo cartaceo.
Nella lettura dell’assegno, quali sistemi antifrode consentono le tecnologie paperless?
Occorre innanzitutto ricordare che sono molteplici le misure anti-frode prese in considerazione dal sistema bancario proprio per mitigare qualsiasi rischio, in particolare di assegni falsi o duplicati. Il titolo cartaceo è stato completamente rivisitato e standardizzato al fine di facilitare la sua digitalizzazione. In tal senso, la tecnologia dev’essere in grado non solo di rispondere all’esigenza di acquisire il documento e renderlo digitale ma anche di interpretarlo, in particolar modo in quei campi più sensibili o dove sono state aggiunte le misure anti-frode. Ad esempio, i nostri scanner dispongono di una particolare caratteristica che consente di leggere ed interpretare il MICR, la linea stampata con inchiostro magnetico nella parte bassa dell’assegno. Il MICR riduce notevolmente il rischio di falso rispetto al semplice scanner ottico poiché quest’ultimo può leggere i numeri ma non è in grado di dire se si tratta di inchiostro magnetico. Ciò significa che la tecnologia OCR non offre la certezza che l’assegno processato sia reale e non una sua copia. Se poi pensiamo all’RDC, ovvero
alla possibilità per i clienti business di depositare gli assegni remotamente, un dispositivo in grado di interpretare tutte le misure anti-frode previste dal sistema riduce rischi e responsabilità connesse. La nostra società collabora attivamente affinché i dati siano trasmessi nel rispetto delle regole di conformità e sicurezza, dal punto di vista hardware e software. La funzionalità di geolocalizzazione è molto importante per l’antiriciclaggio: negli Stati Uniti le autorità di vigilanza devono sapere esattamente dove sono ubicati i dispositivi e Panini propone una soluzione che consente di localizzare ogni singolo scanner. E’ facile intuire che questa soluzione, molto richiesta negli USA, sta raccogliendo interesse anche altrove, come dimostrato anche dalle banche italiane.
Tornando al mercato, quali sono i Paesi in cui vi aspettate il maggior sviluppo?
Penso a Paesi come il Brasile, dove Panini ha aperto un paio di anni fa la terza sede operativa e dove l’assegno è utilizzato anche come sistema di credito al consumo e, quindi, in maniera estremamente intensiva a costi relativamente modesti. La check truncation elettronica basata sullo scambio immagine è partita un paio d’anni fa ed ora il mercato si sta aprendo a nuovi scenari per favorire il deposito degli assegni da remoto, sia da parte dei clienti business sia dal mondo retail. Oppure all’India dove la compensazione elettronica è una realtà ormai da tempo, ma solo nel 2010 è stato aggiunto l’UV sull’assegno cartaceo; questo implica che gli istituti finanziari devono dotarsi di una tecnologia all’avanguardia che consente anche la lettura UV. Infine, riteniamo che l’Italia sia un mercato strategico, non solo perché è attesa l’adozione su ampia scala della tecnologia per la dematerializzazione dell’assegno in filiale, ma anche per il forte interesse che l’RDC riscuote presso gli istituti finanziari. Questi ultimi, infatti, vedono nel deposito da remoto non solo un nuovo canale per ridurre i costi operativi ma anche un modo per incrementare il business offrendo il servizio alla clientela corporate.
Negli Stati Uniti è possibile dematerializzare l’assegno con una semplice foto del proprio smartphone o tablet. Panini cosa ne pensa?
L’applicazione è stata lanciata da Chase a New York e ha avuto subito un’ampia adozione. Per loro è stato il servizio che ha cambiato le regole del gioco, e le altre banche sono andate dietro. Non escludiamo che alcune delle nostre soluzioni potranno agganciarsi a questo modello, ma per il momento non la utilizziamo perché è una tecnologia che ancora presenta molti rischi.
Che cosa non vi convince?
Non ci convince perché l’applicazione si presta a frodi di vario tipo. L’applicazione non consente, infatti, la lettura della linea magnetica (MICR) e c’è il rischio che lo stesso assegno possa essere presentato più volte attraverso altri canali o a più banche nel caso di clienti multi-banca. Di conseguenza, le banche pongono molti limiti al suo utilizzo, riservando la soluzione solo a un ristretto numero di clienti e per un limite massimo di assegni e importo. Inoltre, l’FSTC ha posto degli standard molto severi sulla qualità dell’immagine e di conseguenza una cattura dell’assegno via cellulare richiede che si utilizzi un ulteriore SW per poter ripulire l’immagine affinché sia nitida e rientri negli standard. Infine, in molti paesi dove sono state adottate ulteriori misure anti-frode, non vi è la possibilità di effettuare i dovuti controlli dell’esistenza di data matrix, inchiostro UV o addirittura di avere la certezza che i numeri sul fronte e sul retro corrispondano (e non siano invece di due assegni diversi.
Come sta cambiando Panini dopo la sua recente nomina a CEO?
C’è stato un riallineamento interno per valorizzare il nostro vantaggio di avere una prospettiva globale. Siamo strutturati sempre in modo geografico a livello di vendita – oltre alla casa madre in Italia, ci sono tre persone in continuo coordinamento con me che si occupano delle diverse aree, EMEA/APAC, America Latina e America Settentrionale –, ma ci siamo riorganizzati per operare in modo omogeneo su tutti i mercati, fatte salve ovviamente le differenze culturali e legali. È cambiata anche l’idea del tipo di innovazione che possiamo offrire.
In che direzione state andando?
Continueremo a presidiare i segmenti che già serviamo, ma vogliamo andare oltre perché abbiamo le tecnologie che ci permettono di allargare il nostro campo di azione. È nei processi che ci sono, secondo noi, le maggiori opportunità da cogliere. Le iniziative si suddividono nei tre ambiti del BIC (Branch Image Capture), RDC (Remote Deposit Capture) e POS (Point of Sale).
In che modo?
Si tratta di tradurre le immagini in informazioni digitali, di correlarle tra loro e utilizzarle per la gestione del rischio, nei workflow di back office, per identificare le frodi, per facilitare il processo decisionale. Le applicazioni sono molteplici: con i dati catturati uniti a quelli derivanti da fonti esterne possiamo andare a popolare un database clienti, fare up selling e cross selling. La dematerializzazione, quindi, insieme ai dati esterni consente di creare una Big Data Enterprise, con una possibilità infinita di crescita. E sicuramente l’ICR (Intelligent Character Recognition) porterà grandi sviluppi. Abbiamo una radicata presenza e una consolidata esperienza nei sistemi di pagamento e questo ci colloca in una situazione di vantaggio rispetto ai concorrenti. Un altro ambito di espansione è il Remote Deposit Capture al punto vendita, cioè applicato alle transazioni cartacee al retail. Anche in questo caso Panini , forte degli investimenti tecnologici e delle alleanze siglate ultimamente, può far leva sulla propria esperienza per fornire soluzioni dalle caratteristiche uniche che rispondono alle diverse esigenze dei clienti.
Un'azienda internazionale
Panini, fondata a Torino nel 1945, è leader a livello mondiale per l’acquisizione e trasformazione digitale di assegni e documenti cartacei di pagamento in filiale, back office e da remoto. Ha una quota di mercato globale del 32% e realizza il 95% del fatturato fuori dall’Italia. Nel 2010 ha superato il traguardo di 500.000 scanner venduti nel mondo.