Intesa Sanpaolo, donazioni per 16 ospedali e 2 Covid emergency center
di Paola Fabi
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10 Giugno 2020
Interamente assegnati i 100 milioni destinati alla sanità italiana. Prosegue la campagna di crowdfunding, che ha già superato i 2,3 milioni di euro
Trentasei reparti e laboratori diagnostici creati o riconvertiti; 500 posti letto Covid-19 realizzati; oltre 1.900 apparecchiature medicali e diagnostiche acquistate; più di 21 milioni di mascherine e dispositivi individuali per la sicurezza di medici e operatori sanitari; 2,6 milioni di tamponi diagnostici, 4 TAC, 5 ecografi. Questi i risultati della donazione di 100 milioni di euro fatta da Intesa Sanpaolo alla sanità italiana durante l’emergenza Covid e formalizzata dal Protocollo di collaborazione siglato con il Commissario Straordinario e la Protezione Civile. Una mobilitazione che prosegue con la campagna di crowdfunding sulla piattaforma di Intesa Sanpaolo www.forfunding.it che ha raccolto, a oggi, più di 2,2 milioni di euro da 14 mila donatori e terminerà il 31 agosto 2020.
Beneficiari della donazione 16 strutture ospedaliere e 2 Covid Emergency Center di nuova creazione in otto regioni italiane. Scendendo più nel dettaglio, è stato possibile realizzare ben 36 tra reparti sanitari ex novo, riconvertendo anche reparti per la gestione dell’emergenza sanitaria e laboratori diagnostici specialistici. I circa 500 nuovi posti letto realizzati sono principalmente di terapia intensiva e sub-intensiva, e le apparecchiature medicali e diagnostiche acquistate sono state quelle indispensabili per la gestione dei pazienti: ventilatori polmonari, caschi CPAP, respiratori, pompe per infusione, sistemi di nebulizzazione a freddo, monitor e umidificatori ad alto flusso, TAC, ecografi, reagenti necessari per la produzione di kit diagnostici.
“La pandemia - ha sottolineato Carlo Messina, Ceo e conigliere delegato di Intesa - ha chiaramente evidenziato come le istituzioni private siano chiamate a svolgere un ruolo di sostegno del settore pubblico per contribuire all’interesse comune. È un orgoglio e una soddisfazione vedere come Intesa Sanpaolo abbia contribuito, nella fase di emergenza sanitaria, con interventi che porteranno benefici anche in futuro. Il nostro impegno è frutto dei risultati della banca e della sua solidità e si riverbera in un progresso per tutta la collettività. In questa nuova fase, dove l’emergenza è sociale ed economica, continueremo a sostenere il rilancio del Paese con ulteriori significative misure”.
Di seguito le strutture sanitarie beneficiate dall’intervento di Intesa Sanpaolo:
Lombardia: Ospedale San Raffaele, Humanitas sedi di Rozzano (Mi), Bergamo e Castellanza, Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ASST degli Spedali Civili di Brescia, Ospedale San Gerardo di Monza e Policlinico San Matteo di Pavia
Veneto: ULSS 9 Scaligera (Verona) e Regione Veneto (Azienda Ospedaliera di Padova, Azienda Ospedaliera di Verona, Ulss 1 - Dolomiti (Bl), Ulss 2 - Marca Trevigiana (Tv), Ulss 3 - Serenissima (Ve), Ulss 4 - Veneto Orientale (Ve), Ulss 5 - Polesana (Ro), Ulss 6 - Euganea (Pd), Ulss 7 - Pedemontana (Vi), Ulss 8 - Berica (Vi), Ulss 9 - Scaligera (Vr).
Piemonte: Istituto di Candiolo IRCCS (Torino), ASL3 e ASL4 di Torino.
Emilia-Romagna: Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna.
Lazio: Campus Bio-Medico Università Roma.
Abruzzo: Presidio ospedaliero - ASL Teramo.
Campania: Azienda Ospedaliera Dei Colli (Napoli) - Ospedale Cotugno e Ospedale Monaldi.
Sicilia: Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca