Hacker, l'Italia sfida l'Europa
di Mattia Schieppati
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10 Ottobre 2018
Dal 14 al 17 ottobre la nazionale italiana hacker impegnata a Londra in una competizione di quattro giorni su crittografia e protezione dell'hardware
Dal momento che gli azzurri del pallone non regalano più grandi soddisfazioni, chissà mai che l'onore del nostro Paese non possa tornare a brillare conquistando il campionato europeo degli hacker. È l'auspicio che accompagna la "nazionale italiana hacker", ovvero il team 12 giovani programmatori, tra i 17 e i 22 anni, che dal 14 al 17 ottobre a Londra saranno impegnati nei
campionati europei di sicurezza informatica, la competizione promossa dalla
Commissione europea e dall'
Agenzia europea per la sicurezza delle reti dell'informazione (Enisa) che li vedrà il lizza con 16 team di altri Paesi. Quattro giornate di sfide incentrate su crittografia, attività di protezione di siti web e creazione di virus per penetrare e annientare pc e smartphone (
qui tutte le info).
Anche se impostato con le regole classiche della competizione, questo particolare campionato non è un gioco, ma uno strumento per promuovere e dare spazio a nuovi talenti in un settore, quello della cybersicurezza, sempre più al centro dell'attenzione e richiestissimo sia in ambito pubblico che da aziende private.
Il team italiano è stato selezionato all'interno di CyberChallenge.it, il percorso di formazione supportato dal Cini, il Consorzio interuniversitario nazionale per l'informatica, l'ente che tira le fila del network di università italiane che sviluppano corsi e progetti legati al mondo del coding e del digital. I 12 hacker del team sono stati scelti in una rosa di 1.900 aspiranti "nazionali". «Le competenze di questi ragazzi sono fondamentali e lo diventeranno sempre di più via via che la digitalizzazione e l'Internet delle cose conquistano pezzi di realtà», sottolinea Paolo Prinetto, presidente del Cini. «Ecco perché stiamo creando laboratori in cui i ragazzi possano sfidarsi a difendersi dagli attacchi informatici come ad attaccare: le due attività vanno a di pari passo». Quest'anno la competizione europea darà maggiore attenzione alla sicurezza degli hardware, quasi una scelta obbligata, secondo gli organizzatori, nell'anno che ha visto il dilagare dell'allarme Meltdown e Spectre, due bug nei processori con cui sono costruiti i nostri dispositivi. I ragazzi si sono allenati alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca, dove sono stati in ritiro tre giorni. «Quando ho presentato il nostro progetto all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea», spiega Paolo Prinetto, «ho evidenziato come l'Italia sia l'unico Paese che, oltre a organizzare le selezioni per scegliere i componenti della squadra, lavora anche su percorsi di formazione per migliorare le loro competenze e rafforzarne l'affiatamento». La "nazionale" è sicuramente un gruppo di cervelli da tenere d'occhio, chissà vengano fuori talenti nel settore della sicurezza informatica ...