Digital transformation, doValue sceglie Ibm
di Flavio Padovan
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6 Luglio 2020
Firmato un accordo decennale per la gestione dell'infrastruttura It, della sicurezza informatica e dei processi di back office. Sarà sviluppata una cognitive data platform con l'impiego di AI e multi-cloud
È Ibm il partner scelto da doValue per l’innovazione tecnologica e la gestione dell’ICT e dei processi di back office delle attività italiane. Attraverso la controllata Dock Joined in tech, Ibm svilupperà una cognitive data platform, con la quale il gruppo italiano guidato dall'AD Andrea Mangoni (a destra nella foto) potrà supportare tutti i clienti della filiera del credito con servizi a valore aggiunto basati sui dati dando seguito alle iniziative recentemente annunciate in questo ambito.
Per Enrico Cereda (a sinistra nella foto), presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, si tratta di un nuovo importante contratto nel settore bancario italiano impegnato in un rilevante processo di digital transformation per stare al passo con l'evoluzione delle esigenze, dei comportamenti e delle aspettative dei clienti.
L’accordo prevede la cessione a Dock del ramo di azienda doSolutions, l'IT & Operations company del gruppo doValue, dedicato ai servizi informatici e al Back Office. A partire dal 1° luglio 2020, la controllata di Ibm, tramite un accordo decennale avrà la gestione dell’infrastruttura IT, della sicurezza informatica delle applicazioni, dei processi di back office per il gruppo doValue.
A tale accordo saranno dedicate le risorse del ramo ceduto e alcune risorse di doValue per un totale di 138 persone, oltre alle risorse messe in campo da Ibm.
Dock Joined in Tech, costituita a giugno 2018 come joint venture tra Carige (19%) e Ibm (81%) nell'ambito dell'esternalizzazione del sistema informativo della banca, a luglio è diventata al 100% di Ibm per un controvalore di 2,1 milioni di euro. Un'operazione voluta per aprirla al mercato e acquisire ulteriori clienti, senza ricadute sul contratto in essere con il gruppo Carige.
La scelta di doValue di affidarsi a un partner specializzato in tecnologie informative avanzate per lo sviluppo dell'infrastruttura tecnologica è stata dettata anche dall'accelerazione del processo di internazionalizzazione e dall'esigenza di una crescente integrazione interna delle operation fra i diversi Paesi in cui opera. Il gruppo, che si dedica alla gestione e recupero di crediti deteriorati, è oggi il primo operatore nel Sud Europa per i servizi di credit management e real estate per banche e investitori con 130 miliardi di Gross Book Value gestiti e oltre 2.350 dipendenti. Una presenza su più mercati – da ultima la Grecia, dopo Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro – che impone una razionalizzazione anche delle strategie e dei modelli operativi IT. L’impiego di tecnologie quali AI e multi-cloud, insieme all’automazione dei processi, permetterà di incrementare le performance operative e conseguire, al contempo, efficienze di costo ed economie di scala.
La partnership con IBM per il mercato italiano rappresenta un primo passo di questo percorso di integrazione tecnologica e consentirà a doValue, attraverso successive evoluzioni all’estero, di creare una piattaforma operativa di Gruppo comune. Oltre a migliorare gli standard qualitativi dell'infrastruttura tecnologica, Dock realizzerà progetti innovativi per fornire un servizio integrato di estrema qualità, scalabile in termini di volumi e potenzialmente di geografie e volto a sostenere gli obiettivi di crescita e di continuous improvement del Gruppo doValue.