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Revolut, come si diventa una neobank di successo

 
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Revolut, come si diventa una neobank di successo

di Flavio Padovan - 27 Settembre 2019
Elena Lavezzi, Head of Southern Europe di Revolut, spiega a Bancaforte strategie e obiettivi della fintech britannica che sta conquistando la fiducia dei clienti europei e che ha scelto Milano come base per lo sviluppo nei Paesi dell'Europa meridionale. E per approfondire le opportunità del nuovo scenario delineato dall'open banking, al Salone dei Pagamenti Nikolay Storonsky, CEO e co-fondatore di Revolut, si confronterà con Paolo Zaccardi, di Fabrick
Nikolay Storonsky, CEO di Revolut, arriva per la prima volta in Italia per raccontare la sua visione sul futuro del settore finanziario e i prossimi obiettivi della fintech britannica che in soli 4 anni ha già conquistato oltre 7 milioni di utenti. Per farlo ha scelto il Salone dei Pagamenti 2019.
Ad accompagnarlo in questo importante debutto è Fintech District che, confermando il suo ruolo di abilitatore di opportunità per le realtà con cui collabora, ha predisposto un momento di confronto all’interno di “Fintech e Open Innovation”, il percorso tematico curato per il Salone dei Pagamenti.
Nel corso della sessione plenaria Paolo Zaccardi, CEO di Fabrick, il primo attore nato in Italia con l’obiettivo di favorire l’open banking cui fa capo il Fintech District, e Nikolay Storonsky si confronteranno per indagare su cosa ha determinato il successo di Revolut e su quali sfide e opportunità sono poste oggi dall’open banking.
A proposito di sfide, a guidare Revolut nel suo sviluppo nei Paesi del Sud Europa è Elena Lavezzi, un'italiana che ha già dimostrato le sue capacità nell'operare nei nuovi scenari competitivi con Uber e Circle. Bancaforte l'ha incontrata per capire strategie e obiettivi di questa nuova importante realtà del mondo finanziario europeo.
Revolut, fondata a Londra solo 4 anni fa, ha ora più di sette milioni di clienti ed è recentemente sbarcata anche in Australia. Quali sono le ragioni di un successo così travolgente?
“Dal lancio nel luglio 2015, l’obiettivo di Revolut è stato quello di costruire una piattaforma per gestire il denaro in tutto il mondo, che fosse chiara e facile da usare. In pratica, una sorta di “hub” per le necessità finanziarie delle persone. Revolut offre agli utenti la possibilità di aprire un account in pochi minuti dal proprio smartphone, effettuare bonifici internazionali e pagamenti nel mondo in oltre 150 valute. Con una carta Standard è possibile avere e scambiare denaro in 29 valute all’interno dell’app, inviare denaro in Italia e all’estero senza commissioni svantaggiose, pagare in 150 valute con delle carte contactless Mastercard o Visa, prelevare 200 euro al mese dagli ATM internazionali (poi applichiamo il 2% di commissioni), ricevere notifiche istantanee, categorizzare le spese e controllare facilmente il proprio budget, tutto tramite app. Inoltre, offriamo alti livelli di sicurezza e personalizzazione che permettono all’utente di bloccare e sbloccare la propria carta istantaneamente, così come di disattivare alcune funzioni di pagamento, come ad esempio quella contactless o gli acquisti online. Con i nostri piani Premium e Metal è inclusa l’assicurazione smartphone e medica quando si è all’estero, è possibile investire in criptovalute, frazioni di azioni, e molto altro”.
È stata scelta per guidare lo sviluppo di Revolut nell'area del Sud Europa. Quali sono gli obiettivi che si è fissata per il suo mandato? E perché avete fatto dell’Italia la base per il Sud Europa?
“Mi occupo di gestire i team locali e il business in Italia, Spagna, Portogallo, Croazia, Slovenia, Grecia, Cipro e Malta, oltre a essere l’interfaccia sud-europea per il management centrale di Londra. Il mio obiettivo è guidare la crescita nella regione e permettere a sempre più persone di accedere al nostro servizio e alla possibilità di gestire il proprio denaro in modo facile, completo e sicuro tramite smartphone, sempre e ovunque. Abbiamo scelto Milano come Headquarter per il Sud Europa perché ha tutte le carte in regola per diventare un hub capace di combinare in modo efficace finanza e innovazione e eccellere in questo. Questa città, inoltre, è importante a livello locale perché rappresenta un punto di partenza per trend, idee e startup nella nostra Penisola mentre a livello internazionale ha la capacità di rappresentare un modello per molti altri Paesi della regione”.
L'ultimo servizio che avete lanciato consente di fare trading senza commissioni. Che risposta avete avuto? Il fattore "prezzo" quanto è rilevante nella strategia di sviluppo di Revolut? ”Il riscontro è stato positivo poiché abbiamo di fatto reso i servizi finanziari più inclusivi, innovativi e accessibili. Investire in borsa è stato per anni impossibile per molte persone, mentre grazie a Revolut è diventato economico, facile e aperto a tutti, dato che la nostra offerta di trading senza commissioni è accessibile a partire da 1 dollaro. Operiamo con un modello freemium che offre a tutti gli utenti la possibilità di effettuare dei trade senza commissioni in base al loro piano, ad esempio gli utenti Premium e Metal hanno benefit aggiuntivi rispetto agli utenti Standard. Ci aspettiamo di generare profitti dalla funzione di Trading, sia perché alcuni utenti Standard decideranno di diventare utenti Premium o Metal, o nel caso in cui gli utenti Standard e Premium decidano di effettuare ulteriori trade, al di fuori dei limiti mensili”.
Perché avete scelto di partecipare al Salone dei Pagamenti al fianco di Fintech District?
“Fintech District è una realtà capace di portare innovazione in un settore che, nel nostro Paese, ha bisogno di evolversi, basti pensare al ruolo predominante del contante nei pagamenti, ancora nel 2019. C’è un grande spazio per innovare e siamo felici di poter partecipare all’evento più importante d’Italia nel settore a fianco di un partner che ha sicuramente il potere e le capacità per spronare il sistema ad abbracciare le tante potenzialità offerte dalla tecnologia”.
Avete scelto di entrare nella community del Fintech District. Quali vantaggi riconoscete a questa collaborazione?
“Pensiamo che il Fintech District sia una realtà necessaria in una città come Milano, dove Finanza e Tecnologia convergono dando vita a progetti d’eccellenza. Creare quindi una community che possa riunirli e mettere in contatto le aziende, permettendo di creare sinergie e scambi fondamentali per lo sviluppo del business, è un'opportunità a cui riconosciamo un grande valore”.
 
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