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22 Ottobre 2025 / 20:02
POS: obbligo in vigore, ma senza sanzioni

 
Pagamenti

POS: obbligo in vigore, ma senza sanzioni

di Flavio Padovan - 30 Giugno 2014
Da oggi commercianti, artigiani, imprese e studi professionali devono consentire pagamenti digitali con carta di debito per importi superiori a 30 euro. Un passo avanti anche per la lotta all'evasione, oltre che per l'efficienza e la modernizzazione
Scatta oggi l'obbligo di accettare pagamenti digitali tramite POS per importi superiori a 30 euro. Ma c'è il trucco: per gli inadempienti non è prevista nessuna sanzione. Infatti la norma (Dl 179/2012, articolo 15, comma 4) non prevede espressamente nulla in caso di violazione e questo ha spinto numerosi ordini professionali – da sempre contrari, ufficialmente per l'aggravio di costi legati al servizio e alle commissioni sulle transazioni - a interpretare la disposizione non come obbligo, ma come "onere". Posizione che di recente è stata avallata dal ministero dell'Economia nella risposta all'interrogazione parlamentare 5-02936 ("Problematiche relative all'obbligo per i soggetti che esercitano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito") presentata dall'on. Causi in commissione Finanze della Camera dei Deputati, confermando l'interpretazione data dal Consiglio Nazionale Forense all'articolo 15 del decreto legge Crescita.
Si rischia così di vanificare un provvedimento che, se pure con i suoi noti limiti (ad esempio, l'obbligo di accettazione non esteso a tutti i pagamenti digitali, ma solamente a quelli con carta di debito), rappresenta comunque un passo nella giusta direzione per la lotta contro l'evasione fiscale e per la modernizzazione del Paese. Non è un caso che, nell'Agenda digitale europea e in quella italiana, i pagamenti elettronici sono un elemento chiave, considerati strumenti strategici di innovazione dell'economia e di efficienza.
Un discorso a parte merita l'interpretazione della norma data dai Media. Pur con importanti eccezioni, alla notizia è stato dato generalmente un taglio negativo legato ai potenziali costi aggiuntivi a carico di professionisti e imprese. Inoltre, ad emergere nei titoli è stata una presunta obbligatorietà ai pagamenti con carta di debito, che la disposizione non prevede. Pochi hanno sottolineato, o capito, che la norma introduce il diritto dei clienti a utilizzare la carta di debito solo quando preferiscono farlo – e quindi non sempre – dando così uguale dignità al contante e ai pagamenti digitali nella vita quotidiana fatta di conti da pagare al medico, all'idraulico o al salumiere sotto casa. E questo nonostante il parere favorevole di molte associazioni dei consumatori. Una cultura del cash – i cui costi di gestione diretti e in termini di sicurezza non vengono mai evidenziati – dura a morire.
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