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21 Dicembre 2024 / 16:23
Millenials at the gate

 
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Millenials at the gate

di Gabriele Lobascio e Giammarco Tosi* - 5 Febbraio 2022
Le sfide per servire anche la nuova C (i “risparmiatori Millenial”) all’interno di un modello B2B2C. Uno scenario in forte evoluzione dove la competizione è sempre più accesa
Negli ultimi 2-3 anni si è spesso sentito dire che la quota parte di ricchezza imputabile al cluster dei nati alle soglie del nuovo millennio è destinata a quadruplicare prima del 2030. E, complice anche l’onda lunga di una pandemia ancora in corso, quelle riflessioni “da Millenial” sul futuro dell’umanità sono sembrate via via più attuali e di interesse per tutti. Le implicazioni di un “there is no planet B” sempre più prossimo si stanno materializzando anche in un maggiore interesse dichiarato, raccolto in survey di primarie banche di investimento e società di ricerca, verso investimenti più green e responsible.
In un regime di forte competizione contraddistinto da frequenti e repentini cambiamenti, la sfida di chi offre servizi agli attori del mercato Finance italiano è cercare di garantire la massima reattività per realizzare soluzioni innovative “on time” ed “on demand”, rispetto alle esigenze di business, normative e di compliance. Perché per competere nell’arena del B2B2C occorre tenersi informati, comprendere e reagire, adattandosi continuamente. Essere la prima B, ovvero a supporto dell’altra B che deve gestire i Clienti finali, sia che si parli di Intermediari Finanziari e di Family Office, significa fornire strumenti tecnologici di ultima generazione e servizi evoluti, in alcuni casi anche disegnati su misura, per far fronte ai diversi bisogni di una parte fondamentale della catena del valore, il Promotore, il RelationShip Manager, il Consulente.
E da qui in avanti il gioco inizia a farsi duro perché, sfruttando un parallelismo ispirato alla gamification, procediamo verso il “mostro finale”, la grande C dei Clienti finali. Che si dividono in cluster, ciascuno con propri bisogni, ambizioni e tool maggiormente graditi. Anche partendo dal “solito vecchio risparmiatore” la situazione è in evoluzione, e questo 2022 sembra presentarsi con:
  • l’aumento della liquidità sui C/C perché l’epidemia ha di fatto solo accelerato il fenomeno di una Nazione con una delle più alte capacità di risparmio familiare,
  • l’invecchiamento della popolazione con aumento dell’aspettativa di vita post periodo lavorativo,
  • la preoccupazione della propria autonomia economica futura rispetto alle garanzie reddituali Previdenziali (con un pensiero anche ai lasciti ai propri eredi),
  • l’aspettativa di un’analisi/verifica “running” dei propri fabbisogni,
  • il desiderio di poter diversificare anche accedendo a prodotti/strumenti distribuiti da diversi Intermediari/Case Prodotto (in alcuni casi anche al di fuori del terreno nazionale) con la conseguente necessità di una ottimizzazione della componente Fiscale,
  • la presenza di nuove generazioni che decidono di affacciarsi al mondo del lavoro creando una microimpresa individuale, etc.
Nascono quindi strumenti e servizi per la governance del decumulo patrimoniale (comparatori di life style vs Patrimonio posseduto e rendite Previdenziali attese), per il monitoraggio e messa a valore degli asset nel Real Estate (magari con uno ammiccamento a piattaforme stile Airbnb), prodotti per il reverse mortgage che tanto va di moda nei paesi anglofoni (e che da noi si chiama Prestito Ipotecario Vitalizio) come generatori di liquidità da reinvestire e/o proteggere ovvero da traguardare verso un futuro asse ereditario, servizi di Fiscalità “evoluta” (con analisi e ottimizzazione del Fiscal Impact per i soggetti residenti in Italia in presenza di Investimenti Finanziari in Paesi Esteri oltre all’Italia), servizi di supporto al Passaggio Generazionale con conseguenti servizi specialistici per i “lieti eventi” finanziari (es. liquidity event per una PMI).
Game over? Non ancora, perché sentiamo bussare alle porte una nuova variante della C, il risparmiatore “Millenial”, quello con un determinato reddito e capacità di risparmio o che probabilmente, analizzando il nucleo familiare di appartenenza, riceverà nei prossimi anni dalla propria famiglia un asse ereditario che lo posizionerà tra gli “Affluent/Private”. Quello che considera la tecnologia e gli strumenti che ha già a disposizione nella vita di tutti i giorni come conditio sine qua non per interagire col proprio Consulente/Intermediario e che si aspetta predisposizione e accesso a strumenti Mobile con processi totalmente digitali, strumenti di Web Collaboration “fluidi”, prontezza nel reagire alle novità hot del momento (Criptovalute, NTF e Art advisory, Servizi nel Metaverso) e una certa dose di entertainment e gamification.
La BPO Division di GruppoMOL si occupa di questi temi da oltre 20 anni. Tramite CESAM - la società captive in ambito Investment Services - abbiamo studiato le diverse esigenze degli Intermediari, monitoriamo costantemente i vari trend nel Wealth Management e, preparandoci alle possibili evoluzioni, abbiamo creato e reso disponibile un Ecosistema modulare e aperto. Aperto all’innovazione e ai bisogni del futuro, anche di frontiera. Perché presto ci potremmo trovare a dover offrire servizi di conciergerie evoluti a quei nuovi clienti che pretenderanno di operare comodamente dal “Black Sun”, quel club esclusivo che, dal 1992, ci sta aspettando nel Metaverso descritto in “Snow Crash”.

*Gli autori

Gabriele Lobascio è Board Member CESAM, Investment Services Division Gruppo MutuiOnline
Giammarco Tosi è Deputy CEO, BPO Division Gruppo MutuiOnline
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