Mifid 2, cosa cambia per consulenti e gestori
di Angelo, Muto (Parva Consulting)
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17 Novembre 2017
Per la protezione dell’investitore, le nuove regole che partiranno il 3 gennaio pongono attenzione al tipo di consulenza e alla trasparenza dei costi. Per Angelo Muto di Parva, Mifid 2 comporta più costi di adeguamento, ma evidenti vantaggi per gli operatori che hanno ripensato il modello di business
La direttiva Mifid 2 (2014/65/Ue) e il regolamento applicativo Mifir (600/2014/Ue) sostituiranno dal 3 gennaio 2018 l’attuale impianto normativo di Mifid 1. La nuova direttiva incide profondamente sul mercato finanziario europeo, sia per l’impatto sulle scelte di business degli operatori finanziari sia per i costi di compliance che implica. Questo articolo ci focalizza sulle maggiori novità per consulenti e gestori.
Investor protection, principio cardine
La crescente complessità degli strumenti finanziari e i casi di pratiche di “mis-selling” hanno reso necessario rivedere le previsioni di Mifid 1 sulla protezione degli investitori (investor protection), ovvero sull’insieme di informazioni, comunicazioni, verifiche e controlli, nei confronti dell’investitore, in capo a chi offre servizi di consulenza e/o gestione.
Consulenza indipendente o dipendente?
La principale novità della Mifid 2 per migliorare l’investor protection riguarda la consulenza e il sistema di incentivazione tra emittente e/o gestore e consulente.
Le imprese che offrono servizi di consulenza in materia di investimento devono scegliere, e comunicare al cliente, la tipologia di consulenza fornita:
consulenza indipendente: la direttiva impone al consulente il divieto di accettare commissioni o incentivi e, qualora ricevuti, il trasferimento degli stessi al cliente;
consulenza dipendente: la direttiva prevede la possibilità di ricevere incentivi, dandone però previa ed esaustiva comunicazione al cliente.
Tale obbligo impone ai consulenti di effettuare una scelta sul tipo di servizio offerto, con prevedibili impatti su modelli di business, sistemi operativi e processi.
Trasparenza sui costi
La seconda novità in ambito di investor protection riguarda la trasparenza sui costi e la loro comunicazione al cliente. Questo obiettivo è raggiunto attraverso l’unbundling (spacchettamento) dei costi e l’obbligo di fornire ai clienti reportistica dettagliata sui costi dei servizi/prodotti di investimento. I gestori devono:
comunicare al cliente, a livello aggregato ed analitico, tutti i costi sostenuti, esplicitando costi di ricerca, distribuzione, gestione, ecc.
fornire tali informazioni con periodicità almeno annuale.
Sempre al fine di promuovere una maggior trasparenza sui costi, le società di ricerca e analisi finanziaria non possono fornire le proprie ricerche ai gestori gratuitamente.
La maggior trasparenza sui costi impatta su:
società di ricerca e analisi finanziaria, che devono rivedere l’offerta e il pricing dei propri servizi, in modo da offrire sul mercato la propria ricerca a un prezzo congruo da differenziare in funzione del servizio offerto e del segmento di marcato target.
gestori, che devono adeguare i propri sistemi e processi per calcolare e comunicare periodicamente ogni elemento di costo ai propri clienti. Devono, inoltre, definire il trattamento da prevedere per i costi di ricerca, includendoli nella comunicazione periodica sui costi nel caso si decida di farli pagare al cliente. Indipendentemente dalla scelta effettuata, questa incide sulle pratiche commerciali dei gestori.
Tra costi e opportunità
Adeguarsi alla Mifid 2 comporta innegabilmente maggiori costi (di allineamento normativo, di funzionamento operativo, ecc.), controbilanciati da evidenti vantaggi per quegli attori, gestori in primis, che hanno tempestivamente ripensato il proprio modello di business. Al contrario, è una sfida impegnativa, e non immune da ostacoli, per quanti sono in ritardo nel processo di adeguamento.
Il Forum si svolgerà
venerdì 24 novembre 2017, all'interno del
Salone dei Pagamenti presso il MiCo di Milano.
Qui il programma completo.
Tra i principali temi di questa quarta edizione:
T2S: il punto di vista delle istituzioni, le ultime notizie dal mondo della piattaforma T2S e il Target Instant Payment Settlement (Tips)
Consultazione della Commissione Europea sul post-trading nell’ambito della Capital Markets Union
Quadro normativo e alcune novità regolamentari sul Post-Trading (Csdr, Emir, Ccp Rr, Shrd e altri dossier)
Novità e impatti di Mifid 2 sul Post-Trading
Proposta di revisione di Emir (reporting, clearing, governance delle Ccp) e Recovery & Resolution delle Ccp
Possibili impatti delle trasformazioni politiche in atto sul Post-Trading europeo
Applicazione della Distributed Ledger Tecnology (blockchain) al mondo del Post-Trading
Triparty repo e il sistema di gestione del collaterale a livello di eurosistema