La sicurezza, un motore di crescita
di Mattia Schieppati
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26 Novembre 2020
Da argomento per esperti a consapevolezza che riguarda tutti: i temi della sicurezza fisica e digitale di banche, finanza e assicurazioni sono ormai una leva di sviluppo strategico e un elemento chiave della relazione con la clientela. La digitalizzazione accelerata portata dall’emergenza pandemia, l’implementazione dell’open banking, i cambiamenti normativi in atto fanno dell’edizione 2020 di Banche & Sicurezza, il 2 e 3 dicembre, lo spazio (virtuale) di confronto perfetto per leggere uno scenario in forte cambiamento
«Grande è la confusione sotto il cielo», affermava Mao Zedong, «quindi la situazione è eccellente!». Una frase che ben fotografa l’accelerazione portata dal Covid-19 non solo nell’ambito della salute fisica delle persone, ma anche in quello della salute delle infrastrutture tecnologiche delle aziende e delle istituzioni, sottoposte all’improvviso, e senza alcuna possibile avvisaglia, a uno “stress test” reale diventato ormai la quotidianità.
I “fattori di confusione” in atto sono molteplici: la conversione dall’oggi al domani a una modalità ormai globalmente diffusa di smart working, con milioni di accessi da remoto (e molto spesso da device personali riadattati per l’occasione) alle reti aziendali; il passaggio obbligato di tanti servizi di pubblica utilità alla modalità solo digitale, con un conseguente sovraccarico dei server di diversi settori della Pubblica amministrazione, non ancora pronta a questo improvviso assalto; il grande risiko in atto sul fronte delle infrastrutture di connessione strategiche, dalla fibra al 5G; cui si aggiunge il “lato oscuro” della cybercriminalità, che naturalmente approfittando si questa grande confusione e di una – spesso impreparata – conversione al digitale anche da parte di chi non conosce (o non applica) le regole minime di ingaggio, trova varchi enormi per poter portare attacchi e beneficiare della situazione di crisi generalizzata.
Perché dunque, a fronte di queste grandi problematiche che stanno mettendo in crisi tanto le vite dei singoli quanto le strategie delle aziende e tutto l’orizzonte dell’economia, «la situazione è eccellente»? Perché la necessità di fare della sicurezza tecnologica un tema di cultura diffusa e non un dialogo specialistico tra super esperti è diventata materia di stretta e diffusa attualità. Una presa di coscienza generale che rappresenta la condizione migliore per portare il bisogno di sicurezza tra le priorità del sistema, tanto di quello privato quanto di quello pubblico, tanto sul fronte delle soluzioni tecnologiche quanto su quello – fondamentale – delle norme e delle regole. Ma anche di conoscere le soluzioni già disponibili, e le tendenze in atto.
Al centro della trasformazione in atto
È all’interno di questo orizzonte di riflessione e sotto la spinta di questo cambiamento necessario che va in scena, il 2 e 3 dicembre, in versione completamente digitale, l’edizione 2020 di Banche & Sicurezza, l’evento promosso dall’ABI e realizzato da ABIEventi in collaborazione con CERTFin, ABI Lab, Ossif, che ogni anno consente di fare il punto – attraverso le voci degli esperti – sul tema della sicurezza (e del suo presidio) nel settore bancario, finanziario e assicurativo. Un elemento chiave per questa industria, dal quale dipende non solo l’operatività e la tutela degli asset ma anche – e forse soprattutto – la reputazione e la relazione di fiducia con i clienti, in particolare in una fase di implementazione dei sistemi di open banking, che vede la proposta di servizi attraverso piattaforme interconnesse sempre più multi-accesso.
Uno scenario complesso, insomma, quello della sicurezza fisica e digitale delle banche, che può essere affrontato solo investendo sull’innovazione e sulla professionalizzazione sempre più spinta. E proprio “Password: Innovazione” è il titolo dell’edizione 2020: solo facendo dell’innovazione il codice di accesso a questo ambito è possibile trasformare le sfide – tante e aperte – in opportunità.
Il dialogo tra norme e innovazione
Una prima sfida importante è quella che viene dal mondo della regolamentazione. Un contesto complesso, perché spesso vive una sfasatura temporale tra quel che l’innovazione sa e può portare, e la capacità delle norme di far sì che l’innovazione trovi spazio in maniera sicura per tutte le parti in gioco. Sia nella sessione plenaria di apertura di mercoledì 2 dicembre, che in alcune delle sessioni parallele, il tema del conteso normativo (a partire dall’ultimo Decreto legge sulla cybersicurezza, fino al tema ampio e complesso della privacy) all’interno del quale tecnologie e servizi di sicurezza fisica e cybersicurezza si muovono è senza dubbio centrale.
La sicurezza (anche) come servizio al cliente
E se le normative definiscono il perimetro del campo di gioco, all’interno di questo campo l’avanzamento delle tecnologie digitali presenta, di anno in anno, interessantissime novità: si va dalle applicazioni avanzate di sistemi di intelligenza artificiale sia alla sicurezza fisica che a quella informatica, agli sviluppo dei sistemi cloud, alla blockchain declinata sul fronte della sicurezza. Tecnologie tutte che, combinate, cominciano a costituire non più singole barriere innalzate per far fronte a singole minacce, ma un sistema coerente e strutturale di approccio al business che rafforza la resilienza dei processi aziendali, e presenta anche ricadute positive nell’utilizzo dei servizi e prodotti bancari da parte della clientela (per tutto ciò che riguarda per esempio i sistemi di digital onboarding sicuro, di strong authentication e di riconoscimento biometrico).
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