Camisa (OCS): Vogliamo crescere in Italia e in Europa
di Flavio Padovan
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9 Febbraio 2024
L’acquisizione da parte dei fondi APAX e la creazione di un forte polo italiano nel software finanziario con Finwave, apre a OCS nuove prospettive di crescita anche per linee esterne e rafforza la strategia di sviluppo basata su forti investimenti in innovazione che sta trainando l’espansione della società specializzata in soluzioni per il credito al consumo. “Siamo una fintech con 40 anni di esperienza e affidabilità che vuole continuare a crescere”, sottolinea il CEO Gianni Camisa
Lo scorso dicembre i fondi APAX hanno rilevato OCS e Finwave avviando la creazione di gruppo dal respiro europeo specializzato nel software finanziario con un fatturato da 100 milioni di euro e con soluzioni che coprano l'intero ciclo di vita delle attività finanziarie, dalla digitalizzazione dei servizi del credito al consumo, al leasing, al factoring, agli Npl. Abbiamo incontrato Gianni Camisa, CEO di OCS Group, per capire innanzitutto l’impatto di questa operazione sui programmi di sviluppo del gruppo, tra i protagonisti del mercato del lendtech italiano, ma anche per consoscere quali sarano i trend che caratterizzerano il mercato del credito al consumo nel 2024.
Come cambia la strategia di OCS l'ingresso dei fondi APAX?
L'operazione rafforza e accelera il percorso che avevamo già avviato negli ultimi anni basato sull’innovazione, con investimenti molto rilevanti in tecnologie e nuove soluzioni, e sullo sviluppo internazionale. I fondi APAX sono tra i più importanti al mondo, hanno una enorme capacità finanziaria, conoscono molto bene questo settore e hanno già dimostrato con altre acquisizioni la loro capacità di far crescere le aziende per linee esterne. Quindi è un’operazione che ci assicura un orizzonte di sviluppo sicuramente più ampio e la possibilità di guardare con più forza ai mercati internazionali
Quali sono i mercati che guardate con maggiore interesse?
Siamo già presenti, con ottimi risultati, in Spagna e in America Latina, e sicuramente vogliamo continuare a crescere in queste aree. Ma abbiamo una forte attenzione verso la Germania e il Portogallo, sia per ragioni di mercato, sia di tecnologia e di presenza di clienti. Siamo dunque pronti a cogliere le occasioni che si presenteranno soprattutto in questi due Paesi. Ma al momento ancora non c’è nulla di concreto”.
E l'Italia?
Rimane ovviamente un mercato di grande interesse e non solo per la presenza storica nostra e di Finwave. Pensiamo infatti che ci sia spazio per una ulteriore aggregazione di realtà specializzate nella specialty finance ancora relativamente piccole e che potrebbero beneficiare nell’entrare in un progetto come quello che stiamo portando avanti e che avrà un nuovo slancio e una nuova dimensione di scala grazie al supporto di APAX”
Quali sono i tempi previsti per la creazione del polo OCS–Finwave?
È un percorso in più step che si concluderà in circa due anni con la fusione delle due società e la creazione di un polo italiano del software finanziario, ma con una significativa presenza anche all’estero, di quasi mille persone e oltre cento milioni di fatturato. Abbiamo già cominciato ad attivare sinergie commerciali e a condividere risorse e idee progettuali, ma siamo proprio agli inizi: l’operazione è stata conclusa da soli due mesi e l’approccio con cui stiamo procedendo è molto graduale.
Che anno sarà il 2024 per il settore del lendtech?
Prevediamo una ulteriore crescita del mercato in continuità con un 2023 che, nonostante le preoccupazioni inziali per uno scenario macroeconomico e internazionale complesso, si è poi chiuso molto bene. A breve presenteremo anche i nostri dati che, posso anticipare, evidenziano una crescita non marginale rispetto al 2022. Quest’anno il credito al consumo nel suo complesso continuerà ad aumentare i suoi volumi, trainato da tre trend principali. Il primo è la diffusione dell’uso dei device tecnologici da parte del nostro target di clienti, che ci permette di avvicinare segmenti in passato difficili da raggiungere. Penso ai nuovi italiani, alle persone sottobancarizzate, agli strati della popolazione con lavori intermittenti, che ora possiamo ingaggiare grazie proprio alla tecnologia che apre opportunità interessanti, magari per importi di finanziamento limitati, ma con numeriche molto grandi che generano comunque una crescita rilevante. Altro trend che vediamo molto forte è quello dei finanziamenti sui canali digitali e sull’e-commerce, ancora in rapido sviluppo. Infine, la convergenza tra pagamenti e finanziamenti, penso ad esempio al nano lending, un tema ancora forse poco sviluppato ma sicuramente dalle grandi prospettive. Ecco, su tutti questi ambiti OCS sta investendo con nuove soluzioni, nuove tecnologie e nuove offerte, proprio perché pensiamo che siano il futuro.
Nel 2024 OCS festeggia i 40 anni di attività. Considerando la vostra vocazione per l'innovazione, vi sentite più una fintech o un operatore tradizionale?
Rivendichiamo con orgoglio la nostra doppia natura: siamo una fintech ma con l’esperienza e la solidità di una realtà che opera con successo in questo mercato da 40 anni. Oggi, grazie agli ingenti investimenti che destiniamo ogni anno all’innovazione, offriamo a banche e operatori finanziari soluzioni che sono non solo robuste e affidabili – caratteristiche da sempre apprezzate dai nostri clienti - ma anche basate su tecnologie avanzate e sviluppate con una grande attenzione alla user experience, all’interfaccia, alla navigabilità, come dimostrano le nuove soluzioni per BNPL, e-commerce financing e nano lending, solo per fare qualche esempio. Un approccio che il mercato apprezza e che rafforzeremo ulteriormente grazie al supporto e alle capacità di investimento future che ci garantisce l’ingresso di APAX nel nostro capitale”.